Ho da tempo smesso di leggere Alberoni, profeta dell’ovvio quando parla di sociologia, demagogo della peggior specie quando sconfina nella politica. Stamattina, gentilmente fornitami dall’Alitalia, prendo in mano la mia copia del Corriere e decido a mio danno di provare a leggere ciò che scrive. Poteva esimersi da dire la sua sulla storia del crocifisso? No.
L’attacco è chiarificatore, alla faccia della correttezza: “I giudici di Strasburgo hanno proibito l’esposizione del crocifisso nelle scuole.” Falso e tendenzioso, come ben sappiamo; nessuna proibizione, ma una condanna a risarcire un singolo cittadino che si è a ragione ritenuto danneggiato dalla sua esposizione.
Poi una teoria originale sul pluralismo, che sarebbe negato quando per non dare “fastidio a un individuo qualsiasi” (ma non era un singolo cittadino?) si impedisce ad “intere comunità di continuare ad essere se stesse” obbligandole a rimuovere i loro simboli. Si capisce che nella testa di Alberoni ci sono da una parte i membri di una comunità portatrice di valori e tradizioni e dall’altra alcuni individui qualsiasi che esistono sono in ragione della tolleranza dei primi, finché non rompono i coglioni con le menate dell’uguaglianza di tutti, della laicità dello Stato (cheppalle!) e roba del genere.
Parole come pietre: “i giuristi dei diritti dell’individuo” (detto con tutto il disprezzo possibile, manco fossero commercianti di bambini) “hanno una mentalità totalitaria” perché “per accontentare tutti devono proibire tutto”
“Siamo europei, ma per favore, conserviamo le nostre tradizioni, il nostro linguaggio, sì, perfino le nostre debolezze, i nostri pregiudizi. E se ci impongono a forza qualcosa, diciamo di no.”
Possono morire!
(p.s.: ometto la foto del protagonista per decenza)
18 commenti:
Io le conservo le tradizioni: tiro certe bestemmie che lèvati!
Presto argomenterò sull'argomento. (non è povertà lessicale: trattasi di rozza allitterazione)
ho smesso di leggerlo quando terminai "Innammoramento ed amore" una trentina d'anni fa. E anche se penso che quella sentenza sia sbagliata non condivido assolutamente quanto scrive Alberoni.
Un tribunale serve proprio a garantire il diritto dell'individuo, contro un altro o contro un gruppo organizzato e anche contro lo Stato.
Ci mancherebbe che avesse a cuore le tradizioni collettive.
Se la sentenza è sbagliata è solo perchè quel simbolo non offende nessuno e la censura alla sua esposizione lancia un messaggio di sbracamento della civiltà occidentale. Messaggio dal quale altri possono capire che è il momento di affondare il colpo.
a presto
MARCOZ, sul crocifisso, sulle tradizioni o sulle bestemmie?
ARCI, io lessi, trattenendo il vomito TI AMO, poi qualche fondo del Corriere una decina di anni fà, poi ogni due-tre anni come richiamo, per non dimenticare quanto è poca cosa!
Almeno su una cosa siamo in totale sintonia; se tu però seguissi il tuo stesso filo logico, potresti essere d'accordo con me sul fatto che non conta quanto insignificante sia la lesione di un diritto rispetto ad un interesse che si vuole superiore, perchè il diritto dell'individuo, quello che la legge gli riconosce, non può conoscere diminuzioni di sorta, ed è proprio soprassedere su questo principio che produrrebbe lo sbrancamento della civiltà occidentale, molto più che schiodare dai muri un simbolo religioso. Pensaci.
caro UGOLINO, ma io non dico che la lesione sia insignificante. Dico che non c'è alcuna lesione. Tanto è vero che solo una persona ha protestato di averne avuta una ed ha fatto causa.
A me farebbe pure piacere che lo Stato decidesse, sua sponte, di togliere i crocefissi. Non mi sta bene che sia intervenuta una sentenza.
Comunque non considero il fatto come un evento capitale, ne stiamo parlando anche troppo.
Né arriverei mai, come puoi ben immaginare, agli estremismi di LaRussa.
dove sei stasera? perchè non vai su SKYPE?
Chiunque a detto la sua, alcuni come lui in modo tendenzioso, ma dove sta la novità?
ARCI, skype l'ho chiuso per motivi di ordine pubblico & provato :-)
Non siamo noi a stabilire se c'è stata o no una lesione, ma un giudice ricevuta la richiesta, viste le leggi, sentite le parti; sono cose noiose, a volte apparentemente inutili, ma di vitale importanza; ti ricordo che fu una sola donna di colore a impuntarsi e a far cadere le leggi razziali americane, e solo perchè non voleva scendere dal tram.
GIANS, nessuna novità, anzi, la conferma che Alberoni è quello che è.
Va bene, ma torniamo alla sentenza, che non condivido e ritengo pericolosa. Naturalmente loro sono i giudici e io non sono nessuno, ma come quella negretta posso criticare le sentenze.
hai chiuso skype, allora mandami una mail perchè mi pare che non ho il tuo indirizzo, il mio è nel blog.
ciao caro ;)
Sul caso ha già dato, Arci conosce la mia posizione e credo anche tu. Una sola curiosità, ma con quale compagnia voli, che ti passano ancora il quotidiano "aggratis" ? ;)
Un conto è stato far cadere le leggi razziali americane, un altro è far cadere crocifissi. ;-)
Notte, Ugolino.
Sulla bestemmia.
ARCI, "negretta" in tono affettuoso, chiaramente! :-)
Non conosco con esattezza la procedura specifica, ma penso che anche tu come singolo potresti, oltre che criticare, fare opposizione alla sentenza, se ritenessi che è ingiusta; sono i vantaggi di uno stato di diritto.
GIANS, non ricordo; quella che le hostess hanno gli slip con i bordini verde bandiera :-)
ENNE, mi meraviglio di te che ti professi liberale e poi fai una distinzione tra i diritti dell'individuo; non è il fatto in sè (c'erano, mi risulta, i tram per i neri, non si era esclusi dal servizio) ma che qualcuno pensi che le preferenze di una parte debbano pesare più dei diritti di un singolo individuo.
MARCOZ, prima però devi convertirti :-)
caro UGOLINO, certamente ho detto "negretta" in tono affettuoso. Non so quale sia la dicitura politicamente corretta.
Se arriva un purista dell'ipocrisia criticherà anche il tuo "di colore" che è stato abbandonato da quelli che parlano bene.
Forse oggi dicono "afroamericano", quando decideranno che non va più bene forse passeranno a "diversamente pigmentati".
Insomma non c'è limite alla stupidità. ;))
Eh, vedo che hai già colto il punto (spero sia un colpo di fortuna: sai, immaginarti troppo intelligente un po' mi dà fastidio).
Non che io mi senta già sulla strada per Damasco, tuttavia è possibile fare una bella dissertazione sul significato della bestemmia, per riabilitarla come le spetta.
caro ugolino si parla tanto di tradizioni, di recupero
del territorio, ma di riaprire i casini e dare alla
prostituzione la dignità e la sapienza di un tempo?
chi si batte per questo, pochi coraggiosi liberali che
si scontrano contro un ipocrisia generale trasversale
un vero muro che non abbatteremo mai e al quale
se dobbiamo appendere dei crocefissi allora ci sia
almeno consentito di rivedere le stelle.
dimenticavo Alberoni n'to culo
ARCI, "diversamente pgmentata" è da Nobel, bellissima. Per il resto Cipolla docet!
MARCOZ, ma io dicevo di convertirti al cristianesimo, dato che gli atei non possono bestemmiare (visto che non sono intelligente?)
EGINE, che tu tu ricordi, cosa appendevano nei muri delle case chiuse?
non ricordo crocefissi, per cui tutto torna,
riapriamo i casini, e appendiamo i crocedfissi
nella loro casa, cioè in chiesa.
Bella, egi' :-)
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