domenica 1 giugno 2008

Absit iniuria verbis

Oggi riflettevo ad alta voce su quello che mi pare uno dei miei primi personalissimi punti di arrivo di alcuni dei ragionamenti svolti su questo blog. Riflettevo sulla differenza, sostanziale ancorchè infinitesimale, che passa tra la sopportazione e l'accettazione; tra il riuscire ad accettare di convivere con un fenomeno ed il convincersi che quel fenomeno sia giusto; tra accettare il fatto che che esistano bambini a cui vengono amputati entrambi i piedi nel primo anno di vita e convincersi che a questi sia negato per principio di poter aspirare a correre alle Olimpiadi; tra accettare che il mondo sia infestato da guerra e povertà e convincersi che questo sia giusto e naturale, al punto da definire "sciroccata" una giovane donna che decide in segno di pace e di fratellanza tra i popoli di andare da Milano e Gerusalemme in autostop indossando l'abito da sposa.
Ecco io sono arrivato alla conclusione, sempre suscettibile di ripensamenti, che entrambi questi fatti hanno la capacità di dividere in due in modo netto l'intera umanità, lasciandone una porzione in una posizione miserabile; è quella di chi, ritenendo che Pistorius non possa e non debba aspirare a correre alle Olimpiadi, partecipa idealmente ad una nuova amputazione dei suoi piedi, miracolosamente ricresciuti grazie all'ingegno umano; è anche quella di chi, definendo folle il gesto di Pippa Bacca e per contrasto normale, per quanto condannabile, il gesto del suo assassino, partecipa a quel crimine fornendo sostegno ideale e giustificazioni sociologiche a chi lo ha commesso.
Miserabile perchè come dannati rassegnati a vagare nell'oscurità rifuggono qualsiasi raggio di luce perchè offensivo per i loro occhi atrofizzati invece che seguirlo nella speranza che conduca all'aria aperta e alla libertà. Scrivo queste cose, consapevole che potranno urtare la sensibilità di alcuni, non certo per offendere coloro che la pensano in modo differente da me, ma per dare forma esteriore ad una elaborazione, emotiva prima che intellettuale, che in questo mese ha occupato in modo talvolta sproporzionato i miei pensieri, soprattutto in ragione del disagio e del forte dispiacere causatomi dall'identificare, in posizioni poi apparsemi così negative ma da subito risultatemi dolorose come un pugno allo stomaco, alcuni dei miei più lucidi e stimolanti interlocutori.

6 commenti:

gians ha detto...

bellissimo post ugolo, per me che uso l'elaborazione emotività sempre prima di quella intellettuale, e che fatico, a interpretare posizioni estremiste, più volte lette, tra i commenti dei tuoi interlocutori, ora rido, e allo stesso prendo una lezione, di come, garbatamente si possa prendere posizione e distanza, nei confronti di chi, fa dell'intolleranza la propria bandiera. Buona domenica.

Anonimo ha detto...

Caro Ugolino,
adesso ho capito a quale commento ti riferivi. Non volevo prenderti a pugni nello stomaco, lo sai. Anzi ti ringrazio per esserti riferito a me qualificandomi lucido e stimolante.
Il tuo post si può dire sia la negazione del manicheismo, nel senso che ci può essere qualcuno (e mi riferisco a me stesso) che vuole premiare la forza e la perseveranza di Pistorius e, nello stesso tempo, ritenga eccentrico il comportamento della povera Pippa (è meglio che sciroccata?, si , è meglio).

Quindi le categorie dei manichei non esistono, non siamo tutti o pro-Pistoriue e pro-Pippa o viceversa.

Il mondo è bello perchè è vario. E così l'uomo.

Non giustifico l'assassino di Pippa, ci mancherebbe. Nè accetto passivamente che le cose, per forza, debbano andare così.

Tuttavia non andrei vestito da arcivescovo, con un grosso crocefisso d'oro, in autostop, in un paese mussulmano.

Non dimostrerò una grande sensibilità umana, ma non sono (ancora) sciroccato.

Quando sei su Skype avvisami ;)))

Ugolino Stramini ha detto...

|--->gians, prendere le distanze da qualcuno o qualcosa non era esattamente il mio intento; si trattava più che altro dell'esigenza chiudere un percorso interiore. So qualcosa in più di me, ed è una cosa che mi dà grande soddisfazione.

|--->arci, se non avessi stima di te, le tue parole non mi avrebbero turbato punto; scoprire che una mente che ritenevo molto affine poteva dare un giudizio tanto distante dal mio è stato quasi come entrare in conflitto con una parte di me. Ecco, il tutto mi è servito per tracciare una nuova mappa di me nella quale non rientra più una quella parte di te; operazione non indolore, ma necessaria, per ritrovare una mia identità, ed una tua.
Non mi piace costruire sulla sabbia; se c'è da scavare si scava; se c'è da rimuovere si rimuove. E adesso possiamo riprendere il nostro dialogo.

Anonimo ha detto...

caro Ugolino, il dialogo deve essere per forza tra diversi. Anche se simili.
Ed essere in qualcosa simile a te mi piace molto. E mi onora che anche tu ti senta simile a me, anche se avevi pensato fosse oltre il possibile, e non è.
Un forte abbraccio. P

Galatea ha detto...

In effetti è proprio un bel post. Scusa, era un pezzo che non passavo. Piacere di averti ri-letto. Ciaooo. galatea
(http://ilnuovomondodigalatea.wordpress.com)

Ugolino Stramini ha detto...

Sempre bello rileggerti.