giovedì 1 maggio 2008

Tre brani, un solo pensiero.

"Rischiavano la strada e per un uomo
ci vuole pure un senso a sopportare
di poter sanguinare
e il senso non dev'essere rischiare
ma forse non voler piu' sopportare"

"Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all'altro mondo bighellonando un poco
perché forzando il passo succede che si muore
per delle idee che non han più corso il giorno dopo.
Ora se c'è una cosa amara, desolante
è quella di capire all'ultimo momento
che l'idea giusta era un'altra, un altro movimento
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
ma di morte lenta."

"Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. E’ assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all’autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente nell’infanzia, ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi."

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti stai arrampicando sugli specchi, amico mio: tutto questo non ha niente a che vedere con lei, e lei non aveva niente a che vedere con questo. Lei non è morta per un ideale ma perché, come ha scritto qualcuno che tu - giustamente - stimi, era sciroccata.

gians ha detto...

in realtà, credo il primo pensiero sia più che completo. Credo di essere abbastanza civile da riuscire a governarmi da solo.

Anonimo ha detto...

Ringrazio Barbara che aggiunge la sua stima alla tua. Brassons (tradotto da De Andrè) e lo stesso De Andrè si riferivano a persone come la Pippa? Non lo so, non sono in grado di valutarlo.

Certo Tocqueville si riferiva ai pericoli delle società di massa e della spersonalizzazione. Ma esorta tutti ad uscire dal privato e ad essere cittadini della "polis", quindi politici nel senso "repubblicano" e non castale-affaristico.
La democrazia in America andrebbe continuamente riletta e fatta leggere agli idioti che bruciano le bandiere. Ma dubito che capirebbero, se pure fossero capaci di andare oltre la 3° pagina.
Un caro saluto ad entrambi.

Anonimo ha detto...

Solo un piccolo saluto per te :-)

Ugolino Stramini ha detto...

--->barbara, non direi che non abbia niente a che vedere, a giudicare dalla immediatezza con la quale hai collegato le frasi a Pippa, che io, volutamente non ho citato nel post.
Rispetto al giudizio, a mio avviso superficiale, di arci, certamente non sarà proprio questo ad accrescere la stima che ho di lui, e che confermo.

--->gians, lui era coerentemente e profondamente anarchico, e benché io mi riconosca in molte delle sue analisi, la tesi finale non mi sento di condividerla. Lui era sicuramente abbastanza civile da farlo, ma buona parte del genere umano non ne ha minimamente la capacità; non per questo sono da ritenere legittimi i vari regimi che abusano della loro posizione dominante.

--->arci, sei meglio di Google, anche se si chiama Brassens, non Brassons :-)
Li ho citati perchè, da diverse angolature, descrivono lo stesso fenomeno.
L'egoismo che il sistema sfrutta per indurci a non preoccuparci degli altri, l'idealismo "ben'altrista" di chi mette l'anima nella difesa dell'embrione ma non alza un dito per i milioni di morti per fame, e infine il doloroso percorso della persona che non gira la faccia dall'altra parte.
Tocqueville si è rivelato una cassandra oltre le sue stesse aspettative, Matusalemme idealisti ce n'è quanti ne vuoi, e quando uno, o una, decide che agire e reagire è più importante che sopravvivere, gli diamo della sciroccata; non sarà un modo come un altro per rifarci il trucco per non essere più di tanto turbati dalla nostra immagine nello specchio?

--->fiore, grazie. Contraccambio.

Anonimo ha detto...

1. Il collegamento non l'ho fatto: l'ho riconosciuto perché era chiaro come il sole.
2. Sei sicuro che sia il giudizio di arci ad essere superficiale e non il tuo ad essere un wishful thinking e quindi, ispo facto, superficiale o, per meglio dire totalmente campato in aria e avulso dalla realtà?
3. Il "sistema che sfrutta" no, per piacere, questo no! Quel nulla assoluto di Capanna ci ha costruito una carriera sugli slogan e i mantra sessantottini, ora lascia che i morti seppelliscano i loro morti!
4. In che modo, secondo te, la follia di Pippa si potrebbe configurare come una qualche sorta di azione e reazione? Oltre a morire e ad aver fatto rischiare la pelle anche all'altra persona che aveva coinvolto, ti risulta che abbia conseguito qualche altro risultato?

Anonimo ha detto...

Non chiamo sciroccato chi agisce o reagisce. Ma se una va in giro in autostop, in abito da sposa e, per giunta, anche in paesi mussulmani ...

Ugolì ma sto' Brassens era quello di "attenti al gorilla" ? o ricordo ancora male?