Per fortuna il mio blogroll è popoloso, e conserva anche contatti, come ilbaco, che visito raramente.
Ma se ce li ho messi, in genere, è perché dietro un post, o dietro un commento, ho intravvisto una testa pensante, e poco importa se questa si manifesta sotto forma di compendi di filosofia antica o schizzi di emozioni quotidiane; da loro so di potermi aspettare nutrimento per la mia mente.
E così in questo caso. L'argomento è di quelli prèt-a-penser, la campagna della Regione Toscana sull'omosessualità, che ha trovato, me compreso, il plauso di una certa blogosfera in odor di liberalismo.
Poi leggo questo post di ilbaco. Perbacco! (mi si perdoni l'allitterazione banale) Da lui scrivo:"Brillante considerazione. Si insinua una distinzione morale tra colui (poverino) che nasce omosessuale e quello vizioso che invece decide di andare contro natura.
Non sarebbe più semplice, come dici tu, riconoscere ad ognuno il diritto (questo si, naturale) a fare, se non fa male a nessuno, un po' come cazzo gli pare?
Ottimo, andrea. "
In effetti, restando in tema con la campagna, qui si corre il rischio di gettar via il bambino coll'acqua sporca, dove l'acqua sporca è l'omofobia, ma il bambino è la libertà dell'individuo, che ha nella scelta il suo momento più alto, e non, come afferma surrettiziamente lo slogan, il germe di un comportamento moralmente condannabile.
Si sa, le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni.
35 commenti:
Ho avuto modo di esporre in altra sede alcune perplessità riguardo al "confezionamento" del messaggio, anche se sono dell'avviso che il contenuto contro la discriminazione arrivi correttamente.
Consideriamo che si ha a che fare con posizioni che non accettano nemmeno l'ipotesi di una tendenza innata (e non necessariamente nociva), figuriamoci se tale tendenza è una libera scelta!
Meglio cercare di ottenere una cosa alla volta.
Non trovo nulla di geniale in questo manifesto.
E' "naturale", giusto.
Mi meraviglia il clamore che ha suscitato un assunto che dovrebbe essere già stato acquisito da un pezzo.
PS bentrovato socio!
Grazie Ugolino!!! La dice lunga il manifesto. A far paura in Italia sono proprio le scelte.
marcoz, non so. Il tuo ragionamento pragmatico, quello di "un passo alla volta" fila, ma fino ad un certo punto. Il messaggio che passa alla fine non è "omosessualità ed eterosessualità sono congenite ed ugualmente naturali e degne", che sarebbe del tutto condivisibile, ma "chi nasce omosessuale non ne ha colpa", sottintendendo o, perlomeno dando adito all'idea, che l'omosessualità sia una tara genetica come la sindrome di Down, quindi patologica, e che per contro chi scegliesse di avere comportamenti omosessuali senza averne i geni sarebbe, quello si, moralmente deprecabile.
Vedi, marcoz (sembro Jamba?), il pragmatismo è doveroso in sala operatoria, dove la scelta se amputare o no un arto è obbligata e improcrastinabile; quando si tratta di comunicazione, gli spazi per riconsiderare il taglio di una campagna sono ampli, e di conseguenza sono meno tollerabili gli eventuali errori anche parziali di valutazione.
socia!, che piacere ritrovarci :-)
Tu come stai? Io, dev'essere stata la nutella, non mi sento molto bene.
Dici "naturale"? Io la vedo più complicata (leggi la risposta sopra, se hai tempo)
andrea, hai ragione; a volte pare che laicisti e clericali abbiano lo stesso fine comune. Mi ha fatto molto piacere incrociare di nuovo il mouse con te :-)
ma l'omosessualità è una malattia.
senza cura per giunta.
si può solo rallentarne il decorso, che porterà inevitabilmente alla morte, amando una persona del proprio sesso.
che dire, speriamo che non si trovi mai una cura.
tralasciamo l'aspetto del libero arbitrio. l'omosessualità non è una scelta: è tutto insito nei geni, anzi geniacci, toscani che hanno fatto questa campagna!
Dovrei evitare di dirlo, perché in fondo serve a poco, ma lo dico lo stesso: sono totalmente d'accordo e non c'è bisogno dunque di aggiungere altro.
Ugolino, capisco e condivido le tue ragioni: se fossi stato io ad essere chiamato a progettare una comunicazione del genere avrei fatto scelte… diverse.
Quello che intendo dire è che, nonostante le lacune, sono dell'idea che questo manifesto porti acqua al mulino "giusto". Spero di non sbagliarmi, perché ormai ciò che è stato è stato.
già, le buone intenzioni che portano a una stronzata... anche io l'ho pensato
mr p, continua, ti sto studiando...
illaicista, serve, serve!
marcoz, non ho dubbi che avresti fatto di meglio, e non lo dico così per dire.
raser, che piacere! Capita così.
ottimo, andrea.
ma soprattutto
ottimo, ugolino.
(-)
ugolino, conosci la mia opinione, tutto è lecito tranne l'esibizionismo.
ugolino said: mr p, continua, ti sto studiando...
ok ok, fermati pure: ecco il diploma.
Se il manifesto fa parlare del vituperato tema: ben venga il manifesto...
Per il resto: il manifesto non mi piace dal punto di vista della creatività. Non deve convincere me ma quelli che ancora non hanno deciso, quelli che ne sanno poco e che girano la testa dall'altra parte, le mammine timorose, i papà sofferenti e dubbiosi. Allora il risultato è scarso o controproducente l'effetto. I bambini sono difficili in comunicazione, collegarli al tema è un grave errore semantico. marchiarli per ditinguerli, secondo me, anche un errore ideologico.
bp, brava bippì.
Ma soprattutto
Bentornata bippì.
gians, ok, lo so. Qui però la questione è più sottile; i pregiudizi omofobici si annidano persino nelle campagne contro l'omofobia.
mr p, grazie! e in cosa mi sarei diplomato? Ficcanaso?
gds, rimango dubbioso, anche dopo la tua considerazione. Da un messaggio sbagliato difficilmente viene qualcosa di buono.
#ugolino: fai tu, è un diploma in bianco.
per tornare sul post.
mi sa che a parlarne siamo solo noi: quelli che non ne hanno bisogno.
noi = tanti. non lo metto in dubbio ma, come dice gds, forse la capacità comunicativa del manifesto in questione è sopravvalutata.
sull'omosessualità non è saggio mandare in prima linea un neonato. servono degli adulti autorevoli. magari qualcuno che faccia outing e costringa a pensare. chessò un nuovo pasolini.
Mah, scrivo qui quello che ho scritto da Metilparaben.
Non ho ben capito il messaggio dello spot. E' comunque un'ostentazione di un fatto naturale, visto che l'omosessualità, come l'eterosessualità, è una cosa normale.
Mi stupisce davvero tutto questo clamore per un messaggio così semplice e naturale.
Ma siamo in Italia... il Papa è qui... e quindi tutti coloro che, non per religiosità ma per opportunismo, ritengono di doverlo assecondare, gridano allo scandalo... tanto per farsi benvolere.
Ciao.
mr p, purtroppo non è così! Si sa che qualunque messaggio, ripetuto all'infinito, si afferma come verità, in tutte le sue possibili sfumature. Un messaggio sbagliato fa sicuramente dei danni, prima o poi.
dyo, il problema è che nel manifesto l'omosessualità è messa sullo stesso piano dell'emofilia, o della sindrome di Down, come una tara genetica.
fiore, io grido allo scandalo per motivi opposti però.
Caro Ugolino, questa è la nuova barriera del PD, il bacchettonismo.
Il PD sarà un partito laico MA ANCHE clericale; non omofobo MA ANCHE giustificativo col "naturalismo" politicamente corretto.
Infatti Pannella non c'è ma la Bienetti si. ;))
arci, come hai ragione, pensa che proprio la Binetti si è affrettata a dire che il papa ha ragione quando esorta i farmacisti ad esercitare l'obiezione di coscenza e rifiutarsi di vendere pillole e profilattici (e vibratori, o forse no?)
ugolo
non so
non capisco
le riduzioni di significato, le sottolineature, le semplificazioni comunicative... mi sanno sempre della pulizia della scritta dixan, o dash
io credo fermamente nel brodo, caldo, dove non si distingue la carota dal sedano finché non l'hai ben masticata
tuttavia, mi pare di poter dar ragione a gds quando dice che purché se ne parli etc etc
che poi non so
non capisco
posso mica io dare le ragioni?
la campagna toscana è bella a priori, colline, vigne, bestie al pascolo, cosce di belle vacche
viva la campagna tosca!
fecatiello etc., bellissima l'immagine del brodo caldo, ci ritrovo richiami a quelle idee che tanto mi piacciono.
Rimango invece dubbioso che parlarne male possa essere bene.
a proposito, dove li compra i cilicii?
in farmacia, nelle librerie cattoliche o nei sexy-shop ?
e' da alcuni giorni che ci penso:
francamente non mi ha fatto impazzire.
"l'orientamento sessuale non e' una scelta..."
e perche' non potrebbe esserlo?
cosa ci sarebbe di male?
e, qualora non lo fosse, che sarebbe allora?
un fenotipo od una condanna?
per me il messaggio non e' chiaro.
ed in ogni caso non mi piace lo "strumento" adoperato.
comunque e' anche vero che io di comunicazione non ne capisco una cippa...
saluti.
ugolino, seppure esisti,
a malincuore d'accordo con tal gds, in un paese che non riconosce ancora il diritto alla coppia omosessuale a costituirsi come tale, è comunque un passo; il lessico e le immagini critianofone, in effetti, lirano proprio l'immaginario derivato religioso italiano, come dire, medio...dunque, si, contiene ancora in se una condanna, come una sorta di compromesso, in fondo stiamo alle porte di natale...per il resto, ogni atto di qualunque esecutivo, deve sempre mediare tra piu e piu visioni e desideri e lessici...
dunque ai miei occhi il contenuto del manifesto è inesatto, o piu semplicemente i suoi presupposti sono confusi, tra teologia cristiana e giusnaturalismo...no se
Come prima impressione devo dire che il manifesto mi è piaciuto poco: mi disturba dal punto di vista estetico, diciamo così. Dal punto di vista ideologico, mi disturba l'uso del neonato. Dal punto di vista del messaggio, ho paura che per gli omofobi duri e puri equivalga a una sorta di etichetta del tipo "natural born killer": sono proprio delinquenti nati, e coi delinquenti nati l'unica è ammazzarli. E non è vero che l'importante è comunque parlarne: parlare delle cose nel modo sbagliato può avere effetti devastanti. Quindi sarei abbastanza propensa a bocciarlo.
lock, non direi che non ne capisci una cippa! In fondo, siamo uno dei due estremi della comunicazione, qualcosa dovremmo pur contare!
alfredo, benvenuto. Va bene mediare, ma a furia di cercare il compromesso, è il messaggio ad andare compromesso davvero.
p.s. il tuo correttore ortografico fa le pizze :-)
barbara, qui c'è qualcosa che non torna: siamo troppo in sintonia :-D
OK, provvedo subito: vado a preparare un post su Israele ...
molto interessante Ugolino, non solo il dibattito sull'omossessualità, l'omofobia, le preferenze sessuali, il diritto di scegliere, la libertà di scelta, ecc- ma anche l'aspetto relato alla comunicazione in genere.
Qualcosa come: ditemi cosa volete dire e io lo dico, io trovo il messaggio univoco, incisivo da trasmettere ("io" è il grafico, il pubblicitario..), io trovo il modo di dirlo.
Appare che capire "cosa dire" può essere più difficile di capire "come dirlo".
(my two €cents)..
davide, direi che il primo tema, per fortuna, lo diamo per scontato; è sul secondo, cioè se, per metterla sul piano scelto da te, col fatto che è riuscito a farne parlare, l'autore della campagna abbia o no fatto bene il suo lavoro.
Io dico di no.
per scontato? e perché?
dici che si rischia di eccedere sino all'incitamento degli adolescenti all'omosessualità, di cui sinceramente non si avverte il bisogno.?
:)
buonagiornata
davide, per scontato, almeno tra noi! Quella citazione? Di bagnasco? o di uno dei suoi scagnozzi? L'ho già letta ma non ricordo dove.
Buona giornata (e guardati dagli amici).
Effettivamente a me 'sta campagna sa tanto di autogol.
galatea, mi tengo le battutacce che mi son venute in mente perché irrispettose del tema, ma di certo possiamo parlare di autolesionismo per conto terzi :-)
A presto.
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