martedì 31 agosto 2010

La lattaia - Goya, 1927


8 commenti:

Arci ha detto...

ho visto il titolo e mi aspettavo un bel gran paio di tette ... artistiche

Gians ha detto...

Prima o poi si attaccherà al seno.

Unknown ha detto...

ho conosciuto Goya personalmente, un gran pittore!!!
purtroppo non un gran puttaniere.

nicbellavita ha detto...

Ciao Ugolino, non capisco il senso del tuo post, ma ti lascio un saluto. :)

Ugolino Stramini ha detto...

ARCI, per carità; non che non mi piacciano le tette, ma qui era mia intenzione prestare attenzione ad altri aspetti della bellezza.

GIANS, come al solito?
Non ti chiedo neanche più cosa intendevi?

EGINE, per un attimo ti ho preso sul serio, poi ho verificato le date di morte sua e di nascita tua.
Puttaniere no, ma la Maya del Goya non annoya (un commento che potrebbe essere del monaciello, se non ci schifasse così tanto - scherzo Ciro, dove sei tu, noi siamo)

NIC, bentornata! Il post non ha un senso, e, a ben guardare, non è nemmeno un post; è un quadro, bello, famoso e ricco di suggestioni. Parlarne, rifletterci o anche solo semplicemente guardarlo, è una buona cosa, e tanto basta.

Anonimo ha detto...

la lattaia vende latte di vacca (nel senso di mucca)
ugolino...non mi ispira nulla 'sto quadro
meglio questo vermeer, secondo me, ma i gusti sono gusti...
ciao
http://i121.photobucket.com/albums/o218/akiofab/lattaia_g-vermeer.jpg

Ugolino Stramini ha detto...

WW, non voleva certo la mia essere la affermazione di un assoluto.
Questo quadro, per il momento della vita dell'autore in cui viene dipinto, per il momento storico in cui vede la luce, mi appare denso di significati.
Tra i due, se posso azzardare una comparazione, Goya esalta in modo emotivo e commosso la bellezza delle cose semplici, che Vermeer si accontenta di rappresentare nella loro fredda realtà.

davide ha detto...

il colore e la forma, le linee le ombre e il sole, il colore a tentar di definire le forme, e le forme che mutano e sfuggono, dove sono le linee..datemi un pezzo di carbone e vi farò un quadro..freddo e bello e dolce come la rugiada del mattino..e quando annunciarono a Picasso che la francia aveva vinto lui urlò. disse che no: i generali francesi hanno vinto sui generali spagnoli, quella non è la mia guerra...mandatemi ora i pittori francesi, con loro io combatto...quando a vincere è la bellezza...