Il solito collage, quella manciata di tessere che mi ritrovo in mano a cercare di ricomporre, e mi accorgo di non essere il solo. Davide è già li con la sua tessera, Baricco da Fazio me ne porge un'altra (dal minuto 18.25 alla fine).
Penso ai patriarchi, ai grandi condottieri, ai capitani coraggiosi, ai leader. Che vita hanno fatto, che vita fanno? Conquistano, dominano, accumulano, godono pure; ma sono felici?
I loro sudditi, i loro sottoposti, i loro dipendenti pagano talvolta con esistenze miserabili l'altrui smania di potere, la fame di Storia. Ma nella penombra della mediocrità conoscono il calore di un abbraccio, il profumo di una culla, la serenità di un tramonto.
Chi è il vero servo, chi il vero padrone?
7 commenti:
caro Ugolino, certo Achab ammette di aver fatto una vita di merda. Ma non credo che bisogna teorizzare ed esaltare la scelta modesta (il riflusso), è una scelta necessitata per la maggior parte di noi. Ma non rimane nulla.
Che ne dici di partire un giorno io da Napoli e tu dalla Sardegna e incontrarci al cimitero monumentale di Genova, sull'urna del Forte che tanto amiamo?
Anche Lui ha fatto una vita di merda ed è morto latitante, ma quanto noi due ancora lo amiamo!
Pensaci. ;))
credo ci siano scelte che non si scelgono...momenti in cui si tenta di guardare il mosaico da lontano..in cui succedono un sacco di cose..o che si è scelto di vederle succedere..è un momento così
ps
ricordiamoci dell'anziano, ristorante
ARCI, che non rimanga nulla è più grave per i costruttori di imperi; non intendevo esaltare la modestia, ma riflettere sulla vanità delle glorie terrene (che poi sono le uniche) e sul ruolo, anch'esso necessitato, di questi personaggi.
p.s. io per lavoro passo spesso da quelle parti, in settimana; se mi fai sapere quando ti è possibile, cerchiamo di farlo davvero.
DAVIDE, tu sei uno stomaco! Vediamoci, ma davanti ad un'opera d'arte, non di fronte ad un piatto, a meno che non sia un piatto artistico ;-)
lascia perder le opere d'arte son come le belle donne -per chi non ha fantasia cit- ho una fame profonda
el panza
caro UGOLINO, sulla vanità della gloria sono perfettamente d'accordo.
Epicuro disse ad un amico, che faceva qualcosa come il "Ministro", che del suo potere non sarebbe restato nulla. Piuttosto poteva avere lunga notorietà per essere stato citato in quelle lettere che lo stesso Epicuro gli scriveva.
Ed infatti non mi ricordo come si chiamava, nè - tantomeno - quale fosse il suo ruolo. Ma ne ricodo l'insegnamento che ricevette.
Tutto ciò per cui quell'antico greco andava fiero è stato cancellato dai secoli. Fu vana gloria.
quando diceva l'anziano alludeva a me che unisco
le due doti sono l'opera d'arte antica, io prendo
un fritto misto!
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