domenica 17 giugno 2007

Una questione spinosa


L'imminente giornata dell'orgoglio pedofilo (a proposito di ossimori) e la vibrante levata di scudi da parte di molta blogosfera, compresi alcuni dei miei amici più cari, mi hanno fatto sorgere dei dubbi, e mi hanno consentito di capire che nel mio sistema c'è una falla.
Allora, come ho detto da bp, ho chiuso cuore e cervello in una stanza e ho detto loro che non li avrei fatti uscire sino a che non avessero trovato una sintesi.
Quello che segue è un pezzo di dialogo, frutto, neanche a dirlo, di una delle tante intercettazioni telefoniche:

  • Cuore: non ho capito che vuoi dire.
  • Cervello: penso, al di là della netta condanna per qualsiasi violenza sui bambini, che il tema ponga alcuni interrogativi: voglio dire, chi l'ha detto che i bambini non possano avere a priori una loro sessualità; per quale motivo deve essere loro interdetta qualsiasi attività sessuale sino a quando decidiamo noi? Eppure il loro corpo, già ampiamente ricettivo degli stimoli sessuali anche prima, raggiunge la piena maturità sessuale in età molto giovane!
  • Cuore: semplice, perché non sono maturi per gestirla e possono farsi del male!
  • Cervello: sei sicuro? sono molti gli aspetti della personalità umana che i bambini non sono maturi per gestire, eppure consentiamo comunque che ci si confrontino, proprio per fare in modo che acquisiscano, grazie alla sperimentazione guidata e sostenuta, quella maturità che non hanno.
  • Cuore: non ti seguo, cosa intendi?
  • Cervello: ce ne sono tanti; prendi il traffico urbano: nessuno di noi è convinto che un bambino di 5 anni abbia le conoscenze e la maturità per circolare da solo nel traffico cittadino, tuttavia e a maggior ragione, lo accompagniamo per mano, nella giusta speranza che egli sviluppi al più presto la capacità di muoversi nel traffico in sicurezza.
  • Cuore, va beh, non mi vorrai paragonare il sesso e il traffico? non essere ridicolo!
  • Cervello: ridicolo!? non mi vorrai dire che il sesso è più pericoloso del traffico? ne vuoi sentire un'altra? la religione: non è certamente una dimensione per la quale i bambini possano contare su una maturità sufficiente; eppure essi vengono sin dalla giovanissima età sottoposti ad un indottrinamento che produce un'adesione del tutto involontaria ad una fede, che non è scelta da loro ma da chi ha la loro tutela.
  • Cuore: ho capito, quindi d'ora in poi i bambini invece che al catechismo li mandiamo a fare teoria e pratica della sessualità! bel progresso!
  • Cervello: non sto certamente dicendo questo; sto dicendo che attorno alla sessualità in età infantile ci sono delle posizioni irrazionali, probabilmente frutto di convenzioni culturali e pregiudizi di natura religiosa; insomma, è la nostra impostazione sessuofobica che ci spinge a ritardare quando non a impedire il raggiungimento da parte dell'individuo in formazione di una piena consapevolezza e conoscenza della propria sessualità.
  • Cuore: parole, belle parole, anche in parte condivisibili, ma che non possono in alcun modo giustificare il fatto che persone adulte approfittino sessualmente di creature innocenti; dimmi quello che vuoi, ma per me rimane una cosa orribile!
  • Cervello: sono d'accordo con te, tuttavia ritengo che questa nostra comune impressione sia, almeno in parte, più frutto di un condizionamento culturale che di un'analisi imparziale. La mia riflessione mi ha portato a ragionare su cosa differenzia un relativista da un dogmatico; il dogmatico è uno al quale la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male è stata rivelata una volta per tutte; il relativista invece è uno che le sue convinzioni le ha costruite da se, attraverso l'analisi del mondo che lo circonda ed il confronto con il prossimo, quindi consapevole che le sue verità non sono ne infallibili ne eterne e pertanto disponibile a metterle in discussione. Ciò che oggi ritengo sia male non è male in se, ma è da me ritenuto male in relazione al mio attuale impianto etico, ma ben potrebbe non essere male per un altro o non esserlo più per me in futuro. E di questo abbiamo infiniti esempi: in casa nostra l'aborto, il divorzio, l'omosessualità; nel confronto con altri popoli la poligamia, il burka, le spose bambine, le mutilazioni genitali, la pena di morte, la vendetta. Non posso non riconoscere che su tutti questi temi, su fronti contrapposti, si confrontano fazioni convinte entrambi di essere nel giusto: A questo punto il dogmatico dichiara la guerra santa, il relativista cerca di capire la posizione dell'altro e attraverso il dialogo cerca un punto d'incontro comune, che se non consente di vederla allo stesso modo, almeno facilità l'accettazione della diversità altrui.
  • Cuore: quindi secondo te dovremmo accettare le pratiche pedofile come semplici espressioni di una diversa cultura e intavolare un dibattito culturale sulle reciproche diversità di opinione, tralasciando che dei bambini continueranno a farne le spese.
  • Cervello: no, ho detto in principio che la condanna delle violenze sui bambini deve essere ferma e la prevenzione e la repressione incisive; ritengo però che la definizione di violenza debba essere sottoposta ad un vaglio molto attento, e in questo ambito, anche il confronto con chi la pensa diversamente è un elemento fondamentale e irrinunciabile per chi è alla ricerca della verità e non è convinto di possedere l'unica.

35 commenti:

Anonimo ha detto...

ritengo però che la definizione di violenza debba essere sottoposta ad un vaglio molto attento

su questo sono d'accordo

la pedofilia, a mio avviso, è violenza brutale, ho visto un'alunna romena, che aveva subito abusi nell'ambiente familiare, vomitare tutte le mattine e ridursi a un mucchietto di ossa che sparivano nel grembiulino; a scuola si viene in contatto con molte forme di violenza e non c'è nulla da salvare in chi la esercita su bambini indifesi e terrorizzati
ciao, buona settimana
Yzma

p ha detto...

io cerco di non far mai confrontae cuore e cervello. non se ne viene a capo. ho diviso i compiti, come in una normale famiglia.

la pedofilia e' di competenza del cuore e, in alcuni casi, della chimica.

Anonimo ha detto...

questo poldone mi ruba le parole
di bocca, volendo aggiungere qualcosa
direi che anche vivendo in un mondo
perfetto, lascierei all'infanzia
la grazia fulminante, ed il tempo
necessario per perderla, non vorrei
in alcun modo l'ingerenza di un
adulto in questo delicato processo,
questo ripeto in un mondo perfetto,
nel nostro che perfetto non è,
il concetto va moltiplicato all'infinito, e per essere chiaro
tolgo di mezzo cuore e cervello,
si tratta di un furto grave, un delitto da ostacolare in tutti i modi perchè non c'è una pedofilia
dal volto umano, c'è solo la
pedofilia.

Anonimo ha detto...

Bell'esercizio di analisi imparziale, di eliminazione del condizionamento culturale, di approccio dogmatico e relativista ma l'esercizio si chiude con una condanna netta. Netta.

se non c'è violenza c'è allora consenso? tra un adulto e un bambino!? è una libera scelta paritaria?

e su alcuni passaggi...
si può guidare un adolescente nella formazione e conoscenza della propria sessualità senza adottare un ruolo attivo. puoi decidere di battezzare tuo figlio, infante, inconsapevole, puoi farlo per misera omologazione o perché ci credi tuttavia non è un sacrificio di sangue, non mangi il suo cuore per un tuo puro malato piacere...

Anonimo ha detto...

Mi sono infilato in questo ginepraio consapevolmente, quindi non ho certo intenzione di lamentarmi dei graffi e delle punture che mi procurerà, e che mi sta già ii parte procurando (e fa male).
Ringrazio tutti quelli che preferiscono una presa di distanza esplicita al silenzio, ma ringrazio anche chi preferisce il silenzio agli insulti e alle offese (qualcuno potrebbe averne voglia).
Come ho scritto, condivido totalmente il massimo del disprezzo per chi usa violenza ai bambini (qualsiasi violenza) e non ho idea di quale potrebbe essere un approccio possibile al tema che ho sollevato; non sono, per essere esplicito, favorevole a nessun tipo di attività sessuale tra adulti e bambini. Ma, e qui resta il problema, non credo che l'attuale approccio negazionista sia sostenuto da un sufficiente impianto razionale essendo invece inquinato da retaggi sessuofobici e conformismo generalizzato di matrice religiosa. C'è una falla nel sistema, e prima o poi le falle danno dei problemi.

Anonimo ha detto...

Carissimo ugolino, sei l'incarnazione della persona che cerca perennemente di porsi ad un livello diverso dagli altri. A qualsiasi costo. Non credo che "normalmente" un cervello tiri fuori tali non-pensieri.

Anonimo ha detto...

---yzma,come non essere d'accordo, e come non capire che dal tuo osservatorio "privilegiato" vedi di più e meglio di altri. grazie.

---poldone, scusa, non sono d'accordo con te: una cosa è dividersi i compiti, un'altra è che la destra non sappia cosa fa la sinistra, e che si incontrino solo per lavarsi a vicenda. Direi pilatesco, se il buon arci non mi avesse mostrato il valore del suo lavarsi le mani. Grazie.

---egine, perfetto o no che sia questo mondo, le ingerenze di noi adulti nei delicati processi di crescita dei nostri figli non si contano; d'altronde come si potrebbe educare senza ingerire?
Perché solo nel campo della sessualità l'unico approccio possibile è quello dello struzzo. Chi lo diceva: il sonno della ragione genera mostri"?
Se fai fuori cuore e cervello ragioni con lo stomaco, a volte capita, ma poi si dovrebbe cercare di recuperare il controllo della propria emotività. Grazie anche a te.

---davide, giusto, non si può parlare di consenso e scelta paritaria da parte di chi, per definizione non ne ha le capacità! Però attento, questo vale per molti aspetti del rapporto tra i bambini e i loro tutori, e non mi precipiterei a dichiarare il battesimo ed il conseguente indottrinamento dei bambini come una cosa tanto innocua; poi capita che una volta cresciuti cuore e cervello non dialogano e si finisce per ragionare con lo stomaco. Grazie davide.

---luca, benvenuto. Sono una persona a cui piace farsi delle domande e cercare le risposte, anche quando sono scomode. Però hai colto un aspetto reale della mia personalità: il concetto di normale non mi appartiene e non mi è mai piaciuto; per me 99,99 non è sempre 100, anche se alcune volte sarebbe più comodo che lo fosse, e non biasimo che si arrotonda la cifra, solo che alcune volte non mi va di farlo. Grazie, e torna a trovarmi.

p ha detto...

ugolino, per me 99,99 fa 100. ti diro' di piu', ho due figli e per me 99,99 fa 200.

questo non e' il sonno della ragione, se parliamo di pedofilia e' la veglia del buon senso. dell'amore materno e paterno che per forza di cose viene prima (dal punto di vista temporale ma poi, chi lo sa, non solo) dell'amore di chiunque altro. anche prima dell'amore che tuo figlio possa o possa credere di provare per un adulto.

a tavola si fa cosi', a scuola ci si comporta cosa', l'amore siamo noi e il sesso...ne parliamo poi. ne parliamo poi, hai 8,9,10,11,12 anni. per adesso l'amore e' quello di chi ti vuole bene perche' vuole il tuo bene (anche se non sa come si fa ma sa che si butterebbe nel fuoco per cercarlo) mentre il sesso, per ora, e' solo la differenza tra te e tua sorella.

nulla contro l'educazione sessuale anche se credo che sarebbero necessari maestri preparati e magari quella di storia o di estimo non e' il piu' adatto. giuste le nozioni, anche se da "una certa eta'" ma nulla piu'. qual e' l'eta' giusta per affrontare l'argomento puo' essere discusso a parte. magari lo faremo, no?

tornando al laboratorio oltre lateoria: se conosci il sesso a dieci anni, sei migliore? sei piu' pronto per la vita? che vita hai in mente? puoi avere in mente una vita a dieci anni? c'e' forse fretta? sai riconoscere i tuoi sentimenti? o sono solo un pallido specchio per i discutibili sentimenti di un adulto?

hai 8,9,10,11,12 anni: c'e' tempo per l'amore fuori dalla famiglia, c'e' tempo per il sesso. ci sara' la tua vita con la tua testa e con il tuo cuore. ma prima li dobbiamo coltivare testa e cuore.
hai 8,9,10,11,12 anni: sei acerbo, e chi ti vuole cogliere ha solo una gran fame.

Anonimo ha detto...

Farsi domande, anche delicatissime, ed esercitare il dubbio è sintomo di grande apertura mentale.
La sessualità infantile ce l'insegna Freud.
L'abuso è un'altra cosa.
Ai tempi dell'antica grecia le famiglie consegnavano i figli di talento all'insegnamento di adulti che li usavano anche sessualmente. Senza nessuno scandalo. Come la cosa più naturale del mondo.
Ma a quei tempi non c'era la sessuofobia che è venuta con le religioni monoteiste. E il sesso era natura senza l'inquinamento derivante dal concetto di peccato.
Adesso, invece, il problema è della legge. Come tutelare la libertà sessuale e, insieme, l'integrità dei bambini?
Non ci sono risposte facili.
;)

p ha detto...

Tratto da Satyricon di e con D. Luttazzi:

Daniele ti confesso che mi piacciono le minorenni, cosa devo fare?

Beh, a tutti piacciono le minorenni. E' per questo che c'e' una legge.

Anonimo ha detto...

non saprei ugoli...
ovvio che i bambini possono iniziare aa evere attività sessuali quando ne sentono il bisogno...
ma se il bimbo è all'oscuro di ciò che sta facendo o gli stanno facendo...questo significa che quest'attività gli è imposta...
e poi non credo che un bambino cerchi un UOMO o una DONNA per iniziare tale attività...sarebbe più naturale che cercasse ragazzi o ragazze...se non addirittura bambini o bambine.

ricordi quand'eri bambino? a 5 anni desideravi un'attività sessuale...o il tuo cervello era così impegnato ad imparare prima tutto il resto...che il sesso era materia sconosciuta e indesiderata?

Unknown ha detto...

scusa ugolino ma non ci siamo
proprio capiti, l'ingerenza dei
genitori c'è a volte funziona
a volte è castrante ognuno di noi ne sa qualcosa, io ho parlato della
grazia fulminante e di come si
lasci che si disperda spontaneamente,
nessun atteggiamento da struzzo al
contrario si racconta al figlio/a
di come sono venuti al mondo, si affrontano da subito tutti i temi
scabrosi, compreso quello dell'attrazione di un adulto verso
un bambino, patologia, destino, non
so, so che è diffuso molto più
diffuso di quanto uno possa pensare
vogliamo discuterne, certo, non mi
nascondo dietro i luoghi comuni,
resta il fatto che l'infanzia
compie i propri miracoli o misfatti
senza il nostro aiuto, sono autosufficenti o deficenti non
importa, noi con quel mondo
non c'entriamo. Per queste ragioni
trovo che è meglio escludere le
figure retoriche di cuore e cervello, non certo per introdurre
la pancia e la lapidazione, ma
la consapevolezza di non centrare
nulla con quella grazia.

Anonimo ha detto...

La pedofilia è il reato più grave ed il peccato più abietto che possano esistere e quindi deve essere condannata severamente in qualunque luogo e in qualunque momento.
Per il resto sono relativista.
Metto sempre e tutto in discussione, partendo da me stessa, con la convinzione che la "verità assoluta ed immutabile" non esiste. Non solo ho molta paura di chi si ritiene detentore della "verità assoluta" e cerca di imporla agli altri.
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

---poldone, come non ammirare il tuo slancio, nitidamente sincero? Sei e ti senti padre dalle unghie dei piedi alla punta dei capelli (ce li hai, i capelli?), una sensazione totalizzante che da senso ad una intera esistenza, un po' come la fede.
Ho l'impressione però che questo slancio ti porti a pensare di sapere come va il mondo, e non ti soffermi più a guardarlo per come è: un bambino/a tra gli 8 e i 12 anni è un individuo con le sue idee, la sua personalità e le sue pulsioni; tu puoi anche cercare di costringerlo dentro la sagoma che ti sei disegnato tu, ma non senza conseguenze; la prima e più probabile è la frustrazione, il senso di colpa, l'idea di sporco che ci si porta dietro per molti molti anni; la seconda è l'interruzione della comunicazione, la rottura del rapporto di fiducia vigente dalla nascita; il bambino legge una realtà diversa da quella che gli viene imposta come unica possibile e ne deduce che la fonte da cui questa deriva non è più attendibile, smette di raccontare tutto, si rende autonomo prima del tempo e diventa quindi più vulnerabile a quelli che giustamente definisci affamati.
Quello 0,01 che manca a 100 ha quel significato, le verità assolute, anche quando appaiono evidenti, non esistono, e far finta che lo siano apre il varco a errori pericolosi.

Anonimo ha detto...

---arci, penso tu abbia centrato il problema: la sessuofobia e peccato sono i paraocchi che hanno la sola funzione di impedirci di vedere che ci sono altre strade percorribili. Grazie per il contributo.

Anonimo ha detto...

---bp, sono d'accordo con te su tutto, e aggiungo: l'educazione dovrebbe assecondare questo processo o disturbarlo con ipocrisie, tabù e divieti?
A 5 anni non ricordo, ma già a 8-9 non mi era indifferente se stavo nel banco con un compagnetto o una compagnetta, e il primo bacio sulla bocca di cui ho memoria fu tra un mio compagno ed una mia compagna delle quinta elementare; poi lui l'ha lasciata e si è messo con un'altra :)

Anonimo ha detto...

---egine, "l'infanzia
compie i propri miracoli o misfatti
senza il nostro aiuto, sono autosufficenti o deficenti non
importa, noi con quel mondo
non c'entriamo" è la frase più bella di tutto il post, commenti compresi; mi sembra di intravvedere delle convergenze di pensiero; affrontare con i bambini i temi scabrosi significa implicitamente riconoscere loro una sessualità nascente e ritenere che questa si può avvantaggiare di un confronto aperto con una personalità matura.
Siamo lontani anni luce dal negazionismo che denuncio io!

Anonimo ha detto...

---fiore, bellissima, la tua frase "Per il resto sono relativista." racchiude in se tutta l'asperità dell'argomento.

p ha detto...

ugolino, lo dici tu stesso citando egine:

"l'infanzia
compie i propri miracoli o misfatti
senza il nostro aiuto, sono autosufficenti o deficenti non
importa, noi con quel mondo
non c'entriamo" è la frase più bella di tutto il post, commenti compresi.

e poi dici:
"A 5 anni non ricordo, ma già a 8-9 non mi era indifferente se stavo nel banco con un compagnetto o una compagnetta, e il primo bacio sulla bocca di cui ho memoria fu tra un mio compagno ed una mia compagna delle quinta elementare; poi lui l'ha lasciata e si è messo con un'altra :)"

in queste due poetiche quanto veritiere immagini, c'e' l'ombra di un adulto?

Anonimo ha detto...

"chi l'ha detto che i bambini non possano avere a priori una loro sessualità"
Saltando a piè pari quelle che sono inequivocabili violenze, dico che non penso sia questo il punto. Quello che è determinante è che il bambino difetta della capacità critica necessaria per valutare chi è in rapporto (non necessariamente sessuale) con lui.
Ammessa pure l'ipotesi che al bambino possa piacere un rapporto con un adulto, egli, però, non ha ancora gli strumenti per sondare efficacemente se chi dice di "amarlo" lo ama davvero, ha intenzione di "istruirlo" o lo sta semplicemente usando per il proprio piacere: non può discriminare ed è praticamente impossibile che possa "difendersi" sotto questo punto di vista.
Ignorando questo aspetto, per quanto "dolce" possa essere nell'immaginario del pedofilo il rapporto con un bambino, si commette una violenza, inevitabilmente.
La prudenza, molta prudenza, è d'obbligo (a volte, dico io, anche con persone grandicelle…)

"eppure essi vengono sin dalla giovanissima età sottoposti ad un indottrinamento che produce un'adesione del tutto involontaria ad una fede"
Vero. Fortunatamente si corre pericoli nettamente inferiori, in questo caso.
È per questo che io, non credente, non dico ai miei figli che "Dio non esiste" ma solo che questa è la mia opinione mentre c'è chi la pensa diversamente.
Qualsiasi argomento contraddittorio e/o opinabile dovrebbe essere affrontato così, con i bambini.

Comunque, il mio giudizio sul post è assolutamente positivo; spinge a guardare le cose da un punto di vista differente.

Saluti

Anonimo ha detto...

secondo me, nel dialogo, il cuore si è dimenticato di dire al cervello che:
"Il male non esiste se non dentro di noi, così come la sua cura"

Anonimo ha detto...

---poldone, la nostra diatriba sta diventando una telenovela, ma io la trovo molto interessante!
Per non eludere le tue questioni, rispondo che l'ombra dell'adulto non c'è; tuttavia lo stesso egine, al quale tu erroneamente ti apparenti, sostiene "nessun atteggiamento da struzzo al contrario si racconta al figlio/a di come sono venuti al mondo, si affrontano da subito tutti i temi scabrosi, compreso quello dell'attrazione di un adulto verso un bambino", che mi pare diverso dal tuo "a tavola si fa cosi', a scuola ci si comporta cosa', l'amore siamo noi e il sesso...ne parliamo poi", aspetti sui quali mi sembra tu abbia eluso le mie osservazioni sulle conseguenze che ne possono derivare.

Anonimo ha detto...

---poldone, conseguenze che poi pesano più avanti, quando da adolescenti ci si confronta realmente con la sessualità (intesa in senso ampio) con un bagaglio emotivo e culturale spesso inadeguato!

Anonimo ha detto...

---marcoz, mi trovo molto vicino alle tue posizioni, sulla prudenza che è d'obbligo e sul modo "laico" di affrontare gli argomenti delicati con i bambini; resto sempre dubbioso sul fatto che il modello educativo tradizionale abbia gli strumenti adatti per favorire lo sviluppo nel tempo di quella capacità critica necessaria per valutare tutto.

Anonimo ha detto...

---rocca, benvenuta/o, è il contrario esatto: è il cervello che lo dice, e il cuore non ne vuole sentire. Grazie della visita.

Anonimo ha detto...

azz precoce l'amico!

niente divieti...nè costrizioni...
nè finte carezze !

Anonimo ha detto...

Io concordo in pieno con quanto afferma Marcoz.
Quanto, poi alla tua frase: "nessuno di noi è convinto che un bambino di 5 anni abbia le conoscenze e la maturità per circolare da solo nel traffico cittadino, tuttavia e a maggior ragione, lo accompagniamo per mano, nella giusta speranza che egli sviluppi al più presto la capacità di muoversi nel traffico in sicurezza." credo che la questione stia tutta in quel: "lo accompagnamo per mano". Perchè noi, un bambino, gradualmente e con tutta la delicatezza e la prudenza del caso, lo conduciamo (magari non sempre ci riusciamo benissimo, ma questa è un'altra soria) verso la piena consapevolezza dell'amore e del sesso. Niente di tutto questo può essere fatto nell'ambito di una relazione pedofila.
Saluti. Frine

Anonimo ha detto...

---frine, benvenuta, se concordi con marcoz, ti rimando alla risposta che ho dato a lui; rispetto alla tua conclusione, capovolgerei i termini del problema: fino a dove può arrivare questo accompagnamento senza sconfinare nella pedofilia? oppure, detto in altri termini, lo vogliamo provare a definire il concetto di violenza?
La mia impressione è che questo limite non sia tracciato in modo chiaro e che, come nel caso di un campo minato, si finisca per cercare di passare il più lontano possibile, perdendo ampi spazi di terreno, senza peraltro essere sicuri di non beccare una mina. Grazie.

Anonimo ha detto...

"lo vogliamo provare a definire il concetto di violenza"
Ci sono diversi tipi di violenza.
Woddy Allen, che entra in una scuola durante l'ora di lezione, infrangendo le regole dell'istituto, per parlare con l'amico insegnante e "supera" i bidelli "sul piano intellettuale", compie una violenza su quei bidelli, per esempio, perchè approfitta di una debolezza per ottenere un vantaggio esclusivamente personale.

Il limite? Il limite è una convenzione, quando l'evidenza viene a mancare (un padre che deflora la figlia di 7 anni?), ed è naturale che sia "ampio" proprio per ragioni di prudenza; analogamente, questo avviene anche per il codice della strada. Però ragioniamoci…
Quando gioco a calcio con i miei ragazzi, di 9 e 11 anni (wow, di già?!?), colgo l'occasione per insegnare loro le regole e le dinamiche atletiche, così spiego come tirare il pallone, come entrare in contrasto ecc… Ma questo avviene per via verbale e con dimostrazioni "controllate", ispisrate alla maggior prudenza possibile: durante la partitella NON tiro e NON faccio entrate con forza, perché si farebbero male, con molta probabilità.
Io non ho difficoltà a parlare di sesso con i miei figli e ha spiegare loro con semplicità cosa comporta; posso anche andare sul tema della masturbazione, per esempio, mimando il gesto (pure nudi, se vogliamo)… Ma toccare mio figlio, e/o farmi toccare, raggiungere l'orgasmo, equivalrebbe a sparare un tiro con un pallone di cuoio o entrare in scivolata come nei confronti di un centravanti di sfondamento, giocando con dei bambini.
Il limite di sicurezza deve essere "ampio", anche giocando con "dolcezza" potrei rompere un piede a un ragazzino solo col mio peso.

Anonimo ha detto...

Cuore e cervello: se vedo un pedofilo toccare un bambino io lo ammazzo. Voglio vedere chi arrestano

p ha detto...

#1ps: se ti serve aiuto, fammi sapere.

#ugolino, marcoz: io davvero rispetto le vostre posizioni, sia dove sincotrano sia dove si allontanano. sia dove affiancano la mia, sia dove se ne discostano iperbolicamente. io ammiro la capacita' di voler ragionare su quest'argomento "spinoso" come hai detto tu, ugolino, nel titolo.
pero' rimango troppo estraneo a questo tentativo di "illuminismo" sessuale o "terapia" anti-sessuofobica. se di sessuofobia si tratta, per me e' fobia salutare.
non riesco a farne un argomento da dover sondare, approfondire, analizzare. magari coi (possibili) diretti interessati: i miei figli. capire il corpo umano, la sessualita' il gioco con l'intimita', toccare e solleticare: e' tutto nell'ordine naturale delle cose coi bambini. ma solo se i protagonisti sono genitori e figli e l'ambito in cui si agisce e', non l'amore perche' sentimento travisabile in questo caso, ma la dedizione e la sincerita'. il rispetto.

a tavola si fa cosi', a scuola ci si comporta cosa' ecc, vuol solo allucinare un ideale di comportamento. ovvio che e' semplicistico, ma, scusate, a voi come vi hanno cresciuto?
mamma e papa' cos'hanno fatto con voi? come ne siete risultati da adulti? gli rimproverate qualcosa? se, come immagino, non vi hanno detto "si piccolo, ormai hai otto anni, puoi andare in vacanza col papa' del tuo compagno di banco" ve ne rammaricate perche', davvero davvero quel buon uomo vi amava e voleva insegnarvi l'amore con tanto amore?
se oggi noi siamo qualcosa che non ci piace, cerchiamo un altra via per i nostri figli. non ripetiamo gli errori.
ma se oggi noi siamo, e io lo sono, una persone che stimiamo perche' non applicare la ricetta che ha gia' funzionato trenta anni fa?

continuero' a seguire il dibattito, se ci sara' un seguito, ma credo di non poter apportare piu' nulla, se qualcosa ho dato, al "ragionamento" su questo tema.

Anonimo ha detto...

---marcoz, continuo ad essere sostanzialmente d'accordo con te, se vuoi puoi continuare tu a gestire la mia "posta del cuore"! Attento alle schegge, però!

---1ps, io e poldone veniamo con te, e non dubito che quando ci arresteranno, perchè ci arresteranno, marcoz e egine ci verranno a portare le arance!

---poldone, prima di tutto voglio che tu sappia che io apprezzo molto il contributo che hai dato al dibattito, proprio in ragione della distanza che contraddistingue le nostre posizioni; riguardo alle "fobie utili" e "se io mi piaccia o meno" restiamo molto distanti anche qui: l'ossimoro tradisce la contraddizione; se una fobia è utile (e può esserlo) lo è in quanto surrogato di precetti che non siamo in grado di trasferire in altro modo, e qui vengo alla mia educazione. Non rimprovero nulla ai miei genitori, e nella mia vita vorrei almeno riuscire a fare quello che sono riusciti a fare loro; ma è in quell'"almeno" che va letta la mia aspirazione ad essere per mia figlia un genitore ancora migliore (sbaglio?); ecco perchè mi faccio delle domande; ed ecco perchè nella ricerca delle risposte mi sono preziose le tue considerazioni, che, ti ho gia detto, non condivido ma trovo molto sincere. Grazie.

Anonimo ha detto...

Purtroppo, Ugolino, io alla dicotomia "cuore e cervello" non ci credo molto…

Anonimo ha detto...

una chiacchierata civile e sensata. mica facile trovarne in giro.
io non ho idee molto precise in merito. intanto dividerei infanzia da adolescenza. l'infanzia è sacra, intangibile. l'adolescenza ha leggi diverse, di crescita. forse più adatta al discorso e ai distinguo. non lo so. ci penso.

Ugolino Stramini ha detto...

---gds, cogitas ergo es, benvenuto nella nostra discussione, che, come tu stesso sottintendi, non si esaurisce certamente nell'arco temporale e concettuale di un post; penso e spero che continueremo a parlarne, su questo o un altro post, su questo o un altro blog; la divisione da te proposta appare quantomai opportuna, ancorché di difficile attuazione. Volendo abbozzarla, comincerei a riflettere se l'infanzia finisce con la raggiunta maturazione sessuale (cioè la fecondità) o con l'inizio del processo che la produce (credo si chiami pubertà)? Mi sembra che in alcuni casi questo limite possa scendere sotto i dieci anni, quindi anche il tuo ragionamento non ci porta per una strada lineare, ma su un sentiero tortuoso che sfiora precipizi molto insidiosi.
L'abbiamo detto più volte in questo discorso: soluzioni facili non ce ne sono.