domenica 28 gennaio 2007

Possibilità, numero, caso, selezione

Dio non esiste
Mi ritrovo a scavare nella mia infanzia alla ricerca del primo riflesso di ribellione alla religione insegnatami dai miei genitori; mi sembra di ricordare la rabbia e la delusione per la morte di un passerotto trovatello, al quale non furono di nessun giovamento le sentite preghiere rivolte al cielo. Da lì la prima considerazione: dio non esiste.
Più tardi, nella pubertà, con la scoperta della sessualità, la seconda verifica; ciò che a me pare buono e desiderabile la religione condanna senza appello: dio non esiste e i suoi presunti ministri non sono credibili.

La religione non serve
Più avanti, le scorribande, la trasgresione, lo sballo, i tanti compagni di giovinezza caduti nella droga, nell'alcol, nella depressione, dove a salvarci furono l'amor proprio, gli amici, la povertà e "certe canzoni, che uscivan dalla radio di Silvia, seduta a cercare le stazioni" e non certo il buon prete di periferia che ti attirava con l'offerta di dialogo, per il quale lui stesso non era preparato, che diveniva troppo precocemente un fallito indottrinamento. Terzo passo; dio non esiste, i suoi presunti ministri non sono credibili, la religione non serve.

Figli del caso
Nel mentre, gli studi liceali di filosofia, alcune letture, gli accesi dibattiti durante l'ora di religione, trasformate in un processo alla Chiesa, sempre alla ricerca delle risposte che tutti cercano: chi sono, da dove vengo, dove vado e soprattutto perchè. E qualcuna ho anche provato a darmela.
Questo è uno degli infiniti mondi possibili, retto dalle sue leggi fisiche, mosso dal caso e guidato dalla selezione naturale. L'uomo, la sua biologia, la sua intelligenza, il suo senso etico e persino le strutture socio-politiche in cui egli vive sono uno degli attuali prodotti di questo mondo.

La condizione umana
Il singolo, quand'anche consapevole, eredita pressocchè passivamente la condizione umana in cui si trova a vivere e cerca le sue risposte e la sua strada contribuendo ad alimentare, assieme a tutti gli altri, il corso del divenire.
Ciò che lo spinge su questa strada lo chiama "bene", ciò che la rallenta lo chiama "male", indipendentemente dal fatto che quel "male", almeno nelle intenzioni, è il "bene" di qualcun'altro.
Ognuno è responsabile del proprio "bene" e solo a se stesso è tenuto a rispondere, indipendente dal premio o dalla sanzione che l'umano consorzio riterrà di applicare ai suoi comportamenti.

Le istituzioni
Le istituzioni, come lo stato liberale e lo stato di diritto, che tengono in considerazione questi presupposti, mi danno la sensazione di essere in grado di spingermi sulla mia strada, o almeno di non frenarmi; altre, che postulano l'esistenza del "bene in se", qualunque esso sia, mi fanno temere che mi vogliano portare da qualche altra parte, e, anche quando non ne intuisco il perchè, non fanno il mio "bene" e dico: no, grazie!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Così, tutto in un solo post?
Troppa carne al fuoco, amico mio.
Non so da dove partire a commentare, ché il tempo a disposizione non è molto…

Ugolino Stramini ha detto...

Hai ragione, scusami, è che il mio ghost writer della domenica lo pago a battuta e dovendo pagare il canone entro fine mese ha pensato bene di esagerare.
Sai cosa faccio? la carne avanzata la faccio a spezzatino con patate, poi con carote, poi alla pizzaiola, e ci mangio almeno per due settimane.
:))

Anonimo ha detto...

Bel post.
Ma non dico altro, non sono in forma questa sera.
A domani. :-)

Ugolino Stramini ha detto...

---illaicista
Dura la vita del blogger!?

Anonimo ha detto...

Caro Ugolino, sono stato contento della tua visita e mi piace il tou blog.
Riguardo alla religione la penso come Epicuro: se gli dei esistono si fanno i cazzi loro ... e noi i nostri.
A presto
Arci

Ugolino Stramini ha detto...

--arci
ringrazio e contraccambio.
Nel merito, sono d'accordo con te, e immodestamente, anche con l'amico tuo Epicuro.
Il problema è che c'è qualcuno che in nome di dio cerca di farseli, i cazzi nostri.
p.s.: vedi anche il post sotto.

Dyo ha detto...

Commento con un anno (quasi) di ritardo, per ovvi motivi. Le tue argomentazioni sono valide, ma non può essere tutto qui. Spero che da qualche parte ci sia Qualcuno. Non so dire altro.
Ps: mio figlio (15 anni)argomenta già come te. Certo, con meno dovizia di conoscenza, ma pare avviato.

Ugolino Stramini ha detto...

dyo, a me sembri sempre di più una delle "belle mamme" di un mio vecchio post; e complimenti per il ragazzo, cresce bene.