Giorni fa ho aperto questo blog per combattere quella che stava diventando per me una piaga, la dipendenza dalla pornografia sulla rete. Più facile a farlo che a dirlo, anche troppo, il blog ha fatto effetto all'istante; da allora il massimo che ho visto è stato un bikini, deliziosamente indossato, solo a causa di un link galeotto.
Tanto è vero tutto questo che ora mi trovo un blog e quasi non so cosa farmene, nessuna tentazione da respingere, nessun cedimento da confessare, niente.
Infatti ho quasi da subito perso interesse per il mio blog, e rivolto attenzioni ai blogger, alcuni dei quali hanno bei blog, molto e bene (non sempre entrambe le cose) frequentati: mi sono imbucato, un po' come Pannella a Caserta, ho cercato di farlo con tatto e moderazione, ma senza rinunciare a essere spontaneo. Anche gli avatar soffrono di insicurezza e complessi e temono il giudizio degli altri, soprattutto se appaiono guidare più che seguire le tendenze.
Appunti di viaggio.
Da questo primo giro porto due annotazioni:
- Marco mi ha confermato quanto andavo già riscontrando. La passione per il blogging tende al manicale e può dare anch'essa dei problemi;
- i temi che mi stimolano di più sono quelli legati all'anticlericalismo, risvegliato in me a forza dall'inqualificabile condotta delle gerarchie ecclesiastiche, Benedetto XVI in testa.
Mi impegno a andarmene meno in giro per blog e a curare di più il mio, che vorrei crescesse nei contenuti e nei contatti.
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