GIANS & TESS, speriamo che gli archeologi del futuro riescano a tirar fuori i dati dagli harddisk dei server; sarebbe un peccato che tutta questa ricchezza sparsa per il web.
...Capita a volte che la gente preannunci la chiusura del proprio blog e poi non lo chiuda mai, capita che semplicemente smetta di scrivere e il blog resti lì come una casa disabitata, fino ad essere spazzato via dalla piattaforma che lo ospitava o chiuso dentro ad un server spento. Restano pagine nella pancia di google, che diligentemente ricopia l’intero web nei suoi server. Poi, con il tempo, le pagine spariscono anche da lì. Ed è una cosa da nulla, semplice, ovvia come il trascorrere del tempo e la storia che ci tesse dentro i suoi ricami, fatti di persone e città. Ripensi alle città, percorse di notte a piedi, capitano luoghi in cui ti senti l’ultimo uomo della terra e i palazzi, le auto parcheggiate, vuote, con l’interno illuminato dai lampioni, conservano solo le tracce lontane di vita umana. Percorri vie con schiere di palazzi immobili e muti, finestre spente, silenzio ovunque, calpesti asfalti e lastricati, attraversi piazze e vie come su un palcoscenico di cartone che esiste prima della messa in scena e sopravvive dopo lo spettacolo. Soprattutto dopo lo spettacolo, e così è la città che - enorme e splendido dinosauro addormentato, compenetrato dalla vita di uomini e donne, intessuto di storie - cammina lenta nel tempo e fra cent’anni sarà qui a cullare il sonno agitato di nuove persone e tutto sarà uguale nella forma e tutto diverso nel contenuto.
autocitazione per dire che va tutto bene anche quando i post sono sommersi o sono meno frequenti o non ci sono del tutto. le cose girano.tutto fa parte dello spettacolo.o del sogno immenso come direbbe il vecchio saggio cinese che commenta qui sopra. ci tengo però, sai, che state bene..
MARCOZ, è inutile che lanci provocazioni intellettuali che poi non ti prendi la briga di sviluppare a dovere! Io e davide stiamo ancora aspettando gli appunti a matita dietro i fogli stampati.
13 commenti:
Grazie per aver ripescato il primo post del mio blog!
Grazie a te per averlo scritto. Ti leggo sempre, nonostante i tuoi volumi :-)
La penna era buona fin da subito.
pure la sostanza ;-)
GIANS & TESS,
speriamo che gli archeologi del futuro riescano a tirar fuori i dati dagli harddisk dei server; sarebbe un peccato che tutta questa ricchezza sparsa per il web.
rinuncio volentieri al lavoro di scavo, ditelo agli
archeologi
Non oso pensare che direbbero di me i posteri.
...Capita a volte che la gente preannunci la chiusura del proprio blog e poi non lo chiuda mai, capita che semplicemente smetta di scrivere e il blog resti lì come una casa disabitata, fino ad essere spazzato via dalla piattaforma che lo ospitava o chiuso dentro ad un server spento. Restano pagine nella pancia di google, che diligentemente ricopia l’intero web nei suoi server. Poi, con il tempo, le pagine spariscono anche da lì.
Ed è una cosa da nulla, semplice, ovvia come il trascorrere del tempo e la storia che ci tesse dentro i suoi ricami, fatti di persone e città. Ripensi alle città, percorse di notte a piedi, capitano luoghi in cui ti senti l’ultimo uomo della terra e i palazzi, le auto parcheggiate, vuote, con l’interno illuminato dai lampioni, conservano solo le tracce lontane di vita umana. Percorri vie con schiere di palazzi immobili e muti, finestre spente, silenzio ovunque, calpesti asfalti e lastricati, attraversi piazze e vie come su un palcoscenico di cartone che esiste prima della messa in scena e sopravvive dopo lo spettacolo. Soprattutto dopo lo spettacolo, e così è la città che - enorme e splendido dinosauro addormentato, compenetrato dalla vita di uomini e donne, intessuto di storie - cammina lenta nel tempo e fra cent’anni sarà qui a cullare il sonno agitato di nuove persone e tutto sarà uguale nella forma e tutto diverso nel contenuto.
autocitazione per dire che va tutto bene anche quando i post sono sommersi o sono meno frequenti o non ci sono del tutto. le cose girano.tutto fa parte dello spettacolo.o del sogno immenso come direbbe il vecchio saggio cinese che commenta qui sopra. ci tengo però, sai, che state bene..
Sono spiazzato: non ho mai inteso zero come poco.
DAVIDE, io sto bene, e così spero di te :-)
MARCOZ, è inutile che lanci provocazioni intellettuali che poi non ti prendi la briga di sviluppare a dovere! Io e davide stiamo ancora aspettando gli appunti a matita dietro i fogli stampati.
GIANS, ma poi, perchè mai dovremmo preoccuparci dei posteri; cosa hanno fatto i posteri per noi? :-)))
EGINE, dopo di noi, il diluvio!
(cit.)
(cit.)
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