Adozione di un protocollo d'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni da ratificare immediatamente in sede di assemblee legislative che riconoscendo la sostanziale e generale illegalità delle procedure elettorali demandi gli organi costituzionalmente preposti l'adozione dei seguenti provvedimenti:
a) annullare le procedure elettorali per le elezioni in corso;
b) adottare un procedimento di indulto generalizzato a domanda individuale, con commutazione di tutte le pene in sanzioni accessorie temporanee (sospensione dei diritti politici, censura per i pubblici dipendenti, decadenza da tutte le cariche elettive e di rappresentanza) su tutti i reati in materia elettorale (turbativa, falso in atti elettorali, affissioni, violazione in materia di "par condicio";
c) adottare un protocollo di attività di controllo delle operazioni elettorali "a norme invariate" che individui nelle prefetture i soggetti statali incaricati di verificare il puntuale rispetto delle norme e di farsi parte attiva con magistratura e forze dell'ordine per l'individazione ed il sanzionamento di qualunque violazione, e promuovere l'immediato ripristino della legalità;
d) indire nuove elezioni amministrative, con la salvaguardia degli atti già prodoti correttamente.
Annullare o rinviare una competizione elettorale è un fatto gravissimo a cui non si dovrebbe mai arrivare; si pensi solamente a chi potrebbe in modo interessato operare per il protrarsi delle condizioni di emergenza ed impedire l'espressione della volontà popolare a tutto vantaggio di soluzioni emergenziali e illiberali.
La cosa è tanto più grave in ragione della dimensione relativa dei corpi elettorali interessati; lo scioglimento di un piccolo consiglio comunale per infiltrazione mafiosa assume i contorni di una semplice azione antisettica locale, come incidere una piccola ciste; l'annullamento o anche il semplice rinvio delle elezioni politiche è un fatto di una tale gravità da non doversi attuare nemmeno in condizioni estreme, nemmeno in tempo di guerra; l'azzeramento di queste amministrative regionali appaiono piuttosto come la necessaria operazione chirurgica per asportare un tumore e le sue prime metastasi (già numerose) prima che invadano l'intero corpo.
L'illegalità diffusa in cui si sono svolte le operazioni sin qui svolte, a cominciare dalle omissioni della quasi totalità dei comuni nella raccolta delle firme e nella sorveglianza sulle affissioni, il caos in cui versa l'informazione politica, con la chiusura dei principali programmi di approfondimento (non è segno di una democrazia sana), le firme false, di defunti, di ignari, senza data e luogo (provate ad andare in banca con un assegno senza luogo e data!), la confusionaria ed inopportuna decretazione d'urgenza rendono necessario adottare misure drastiche perchè è in gioco la vita stessa delle istituzioni democratiche; se non si corre ai ripari oggi non ci sarà più una sola elezione, da quelle di condominio a quelle politiche che potrà dirsi legale, per l'inconsistenza dello stato di diritto; non meravigliamoci se la prossima data che memorizzeremo sarà quella della nuova marcia su Roma.
Pannella in questi giorni continua a citare Monaco del '38; io invece penso all'amnistia togliattiana del '46 con la quale l'Italia volle scrollarsi la breve ma drammatica guerra civile; io che voglio pensare che il fondo l'abbiamo già toccato auspico una exit-strategy concordataria, costosa ma necesaria. Pannella ha chiesto asilo politico all'Inghilterra; speriamo che non abbia ragione lui.
12 commenti:
Molto più semplicemente e forse ingenuamente, avrei visto un solo modo per superare l'ostacolo dell'esclusione causato da un ritardo della presentazione della lista pdl nel Lazio. Salvando la legge e i regolamenti in tema, l'esclusione è stata sacrosanta, quindi, una proroga ai tempi di presentazione avrebbe salvato capra e cavoli, fermo restando il fatto che, il pdl, essendo già stato escluso, si sarebbe dovuto presentare sotto altro nome.
sono sempre sorpreso da quanta energia e passione la politica riesca ancora a suscitare, a me non smuoveva un baffo neanche quando penetrava ogni angolo e pertugio, ho sempre trovato gli italiani un partito trasversale, ciao
Finalmente sono giunta alla nausea anch'io: ed è una nausea totale.
Sono stanca come essere umano, come donna, come liberale.
GIANS, sotto "falso" nome è bellissima; una proroga da sola sarebbe stata come dice Spinoza "chiamiamo noi quando siamo pronti" :-)
IMPOLLINAIRE, ti innesti giustamente nel filone Mussolin-Flaianesco: il primo costatava l'inutilità di governarci, il secondo la totale superficialità delle cose nazionali. Siamo fatti così :-(
ENNE, lo sussurro da un pezzo: un liberale stanco può maturare tentazioni eversive :-((
grazie per questo (e altri tuoi lavori recenti), non credo che stamperò questo post e non credo che appunterò le mie note sul retro della stampa, ma son felice di sapere che ci sono altri cavalieri bianchi..
DAVIDE, ti trovo in forma, sicuro farai una gran maratona :-)
(marcoz, si è perso, si è perso, e non sa tornare)
un po mi hai spaventato, meno male che c'è la Lega
e quindi marce su Roma non ce ne saranno.
EGINE, non c'è nessun motivo di essere nervosi; dirigetevi ordinatamente verso i vagoni; le donne e i bambini in quelli anteriori, gli uomini in quelli centrali, anziani e ammalati nell'ultimo.
Invece io mi sarei divertito un mondo al solo pensiero di poter elaborare un nuovo nome per il pdl del lazio. :)
GIANS, sentiamo! Non si sa mai che poi hai ragione tu e restiamo senza acronimo.
Dal mio predellino ho decretato il nuovo nome, è simile a quello precedente, ma non puntato, ossia Pidiellè, fraternitè illegalizè.
gians è fantastico!
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