giovedì 6 maggio 2010

Insuperato. Insuperabile.

Uomini, poichè all'ultimo minuto

non vi assalga il rimorso ormai tardivo

per non aver pietà giammai avuto

e non diventi rantolo il respiro:

sappiate che la morte vi sorveglia,

gioir nei prati o fra i muri di calce,

come crescere il gran guarda il villano,

finchè non sia maturo per la falce.

(Recitativo-corale - F. De Andrè)

5 commenti:

davide ha detto...

mò me lo segno (cit)
(che palle, pure in rima poi)
un salut
(devo dirti ancora delle camere lo so, calmati)

fioredicampo ha detto...

Magari è anche meglio se non ci pensiamo continuamente... ;-)

rebirth010 ha detto...

disse il saggio (epicuro):
non pensiamo alla morte
se noi ci siamo non c'è lei
quando lei verrà non ci saremo noi
che si fotta

egine ha detto...

il mio commento si perso come un nome strano,
Vuf ed è volato via.

Ugolino Stramini ha detto...

DAVIDE, la camera? ammobiliata? non grazie (ho cambiato idea, le compro un fornetto delonghi :-)

FIORE, certo, non è che bisogna fissarsi tipo davide, ma è bello sapere che non siamo soli.

RB010, è la mia tesi. Mi piace questo elemento.

EGINE, non ci sono più i commenti di una volta, ma l'anima di quel commento è ancora tra noi, e ci protegge.