(Testo e musica: Giorgio Gaber da Io se fossi Dio, 1980)
"Io come Dio, non è che non ne ho voglia.
Io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili!
Ma come uomo, come sono e fui,
ho parlato di noi, comuni mortali:
quegli altri non li capisco, mi spavento,
non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere.
Di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto
di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento,
cioè solo l’immagine del grande smarrimento."
3 commenti:
caro Ugolino,
i clericali dicono che quel "grande smarrimento" sia la DISPERAZIONE di chi non immagina nessun post mortem.
Ma noi, ugualmente / nuovamente, ce ne strafottiamo ;))
ARCI, sarà che si avvicina a grandi passi la ricorrenza del XX settembre, ma stai mostrando la tua recondita natura di mangiapreti :-)
Nella fattispecie però Gaber parlava dei terroristi (quelli con la bomba in testa - oh, tutto si tiene), non di clericali, ma poi, sappiamo che sono la stessa cosa; pensano sia giusto sacrificare le vite altrui per un bene superiore, che conoscono solo loro!
dovremmo fare un'uscita forte il XX sui nostri blog ;))
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