Vi propongo una sintesi di un testo che a me è parso molto interessante, perché affronta il tema della violenza sulle donne in modo nuovo e originale.
"… siamo di fronte ad una nuova e irrimandabile “questione maschile” che rimane in verità ancora da comprendere nel suo significato sociale e relazionale. …
… Questa violenza non implica alcun rifiuto dell’uguaglianza tra i sessi e tanto meno un pregiudizio di inferiorità verso la donna. Al contrario, si può ipotizzare, segnala l’involontaria l’ammissione della compiuta autonomia femminile con un senso di inadeguatezza e difficoltà da parte degli uomini. Questa violenza ci racconta di un affanno e di una mancata rielaborazione maschile di fronte ad una libertà e un’autonomia femminile piuttosto che un potere maschile e una sottomissione femminile. Il delitto segnala semmai l’impossibilità, l’impraticabilità della sottomissione femminile. …
… Non si tratta di prendere le distanze da una violenza che sta fuori di noi, che appartiene “agli altri”, agli “uomini violenti”, ma piuttosto di fare realmente i conti con una possibilità che è inscritta nella cultura comune. La violenza, il delitto sono soltanto una delle possibili conclusioni. Il dato comune a tutti, non è l’episodio conclusivo della violenza, ma ciò che la precede: la concezione della coppia, dell’amore, della relazione. Ciò che ci sembra normale perché non si manifesta nella forma della violenza esplicita e del crimine, ma che probabilmente è invece all’origine del problema. …
…Credo il problema nasca infatti dal fatto che le persone tendono a vivere le relazioni d’amore come “relazioni simbiotiche” in cui c’è implicitamente una coincidenza dell’altro con sé e di sé con sé. … …In questa condizione, l’esperienza dell’abbandono, della fine della relazione, può diventare qualcosa di sconvolgente e intollerabile … … A questo punto piuttosto che riconoscere la propria dipendenza, e ridiscutere il proprio senso di sé e la propria idea di relazione, si preferisce rifugiarsi nella violenza. …"
di Marco Deriu , sociologo e consulente culturale, vive a Parma dove fa parte da oltre due anni del gruppo misto di riflessione sulla differenza sessuale “Il circolo della differenza”.
(versione integrale pubblicata su Maschile Plurale)
ATTENZIONE: Consiglierei solo ai più forti di stomaco di seguire il link dell'immagine.
56 commenti:
Senza offesa per nessuno, a me sembra un'ammucchiata di parole sparpagliate a pioggia, tipo la farina quando fai la polenta.
ma, credo che chiunque pensi di sottomettere qualcuno o qualcosa stia comunque commettendo un errore.
dire questa roba è come dire che le donne che scoprono cosce e tette se la chiamano la violenza...
una congerie di banalità e luoghi comuni. è roba che si dice da qualche decennio quella dell'inadeguatezza dei maschietti alla crescita di consapevolezza femminile. la versione integrale la lasciamo su Maschile plurale (ma che è sto maschile plurale?)
sei nei guai come al solito? lasciami
un po di tempo per riflettere,
autonomamente, ciao
Ho letto un po' velocemente, e neppure tutto, ma mi pare uno scritto inconcludente, contraddittorio e ambiguo. Per esempio, dice:
"Nell’analisi di questa violenza dobbiamo evitare di rifugiarci in semplificazioni automatiche, come se si trattasse di forme già conosciute, di residui di mentalità passate, di antichi retaggi.";
per poi continuare con:
"La violenza maschile oggi comincia a colpire la donna che non accetta più di costituire sempre e comunque il supporto dei bisogni dell’uomo. Colpisce la donna che – a torto o a ragione - apre conflitti e pone in questione l’uomo; la donna che decide di lasciare il proprio compagno; la donna che cerca di rifarsi una vita da sola o con qualcun altro; la donna che decide di portare avanti autonomamente la sua gravidanza."
Quindi afferma che l'uomo (dall'alto della sua fisicità) tende a punire proprio le donne che rigettano il ruolo a cui sono state relegate in passato. Più antico retaggio di così!
E poi:
"Questa violenza non implica alcun rifiuto dell’uguaglianza tra i sessi e tanto meno un pregiudizio di inferiorità verso la donna. Al contrario, si può ipotizzare, segnala l’involontaria l’ammissione della compiuta autonomia femminile con un senso di inadeguatezza e difficoltà da parte degli uomini."
Una contraddizione unica anche qui: l'inadeguatezza e la difficoltà da parte degli uomini è proprio la mancanza di accettazione dell'uguaglianza tra i sessi.
barbara, al netto della mia carente sintesi, sanabile con la lettura integrale, a me il concetto di fondo è parso interessante, cioè che in molti casi la parità è raggiunta (per fortuna) ma l'uomo (maschio) non è attrezzato per confrontarcisi. A me non pare una stronzata; è, come ho detto, un punto di vista in più, che aiuta sempre, se non si è convinti di conoscere l'unica verità. Spero di poter continuare il discorso.
gians, qui più che di sottomettere si tratta di rimuovere dalla vista l'oggetto del fastidio, il fastidio di una donna non più sottomessa e con la quale è necessario negoziare e quindi anche con la possibilità di soccombere.
gds, aggiungo a quello che ho detto a barbara e che vale anche per te, che il tuo riferimento a tette e cosce non lo riscontro nel ragionamento dell'autore; me lo spieghi meglio? Poi sul fatto che il ragionamento sia datato (cosa di cui non dubito) non vuol dire che sia sbagliato, come sai certo meglio di me.
marcoz, io non le vedo queste incongruenze, ma proverò a rileggere l'originale integrale per verificare; la mia sintesi, mi rendo conto, è frettolosa e incompleta.
Però attento: secondo l'autore non si tratta di mancanza di accettazione dell'uguaglianza, ma insostenibile presa d'atto di tale uguaglianza. In questo senso la violenza è una implicita ammissione di inadeguatezza.
egine, lo sai, ogni tanto ne sento l'sigenza, ma questa volta non pensavo di suscitare una simile reazione. Ma meglio, comunque; chi mi trova in errore mi toglie una spina. Tu rimettiti, e non pensare al concorso :-)
Ugolino,
io scrissi in un tema alle medie (me lo ricordo ancora per l'idiozia che era) all'incirca questo: "gli ostacoli della vita non vanno evitati ma schivati".
Diversi passaggi del testo di M. Deriu hanno la stessa struttura della mia frase, anche se scritti "meglio".
bene benissimo!
I collettivi di Maschile Plurale sono un po' sparsi in tutta Italia
nel loro sito c'è l'elenco!
nei loro testi c'è molto da scoprire e sono frutto di incontri numerosi e non pretestuosi.
Anche i miei amici uomini hanno avuto difficoltà a capire (in sostanza mi hanno detto: ma và và...eppure il 77 l'hanno fatto) ridendo e glissando.
Invece non è da sottovalutare, almeno come impegno "intellettuale".
per cui ... grazie Ugolino.
Le reazioni hanno un significato comunque ...
gds l'indiscusso direbbe: U Mùnnn se moòve!
marcoz, pensa che a me anche la tua frase pare avere un senso; infatti "schivare" è un gesto istintivo rispetto ad un ostacolo incombente (e imprevisto nella sua singola manifestazione), mentre "evitare" presuppone un ragionamento preventivo rispetto a conseguenze prevedibili di atti volontari. Volendo interpretare, forse intendevi dire che è meglio rischiare di dover schivare un calcio piuttosto che scegliere di non giocare a pallone per evitarlo.
alba, grazie per il tuo intervento, pensavo di essere circondato (in realtà conto su egine il libertador, ma sta scegliendo l'alabarda che s'intoni col mantello:-)
Dici bene, gds l'indiscusso direbbe così, e dopo il tuo appello magari ci ripensa.
M'Ha fatto piacere leggere dell' ineguatezza maschia rispetto a queste richieste d'autonomia, fosse solo che io, questa certa ineguatezza l'avevo sgamata da anni.
sull'inconcludenza effettivamenedo te...
diciamo che dopo aver letto tutto la domanda che sorge spontanea è : quindi? cioè... manca un chè di propositività...!
Ma io per adesso mi accontento, anzi, credo che qualche passetto pure si sia fatto
bp
ot, sono rimasto indietro e mi è scesa la catena. Un saluto a te e a Cunc
bippì!!!, ancora con questi cali di tensione!!! Cosa significa "richieste di autonomia"?!
AUTONOMIA! Punto!
In effetti di passetto si tratta e la pars construens è deboluccia, si limita ad un invito alla parte maschile ad acquisire una maggiore consapevolezza dell'alterità della donna.
Però già aprire gli occhi è il primo passo per scegliere la strada giusta.
davide, è vero, tu non hai una BMV ;-) Sbrigati che ti aspettiamo.
ricambio la visita ... inutile dire che io condivido l'analisi di marco deriu, purtroppo comeconfermano i commenti in italia siamo piuttosto arretrati sull'argomento mentre all'estero i men's studies sono piuttosto diffusi. Salut!
Imp
Cazzo, ho pubblicato il commento senza notare che avevi fatto un post apposta (bello eh?). Lo ripubblico qui.
Ho letto il contributo al n. 2. Credo che esprima con grande lucidità un concetto interessante: il paradosso che la violenza sulle donne non sia il frutto del potere, della sottomissione delle donne all'uomo, ma bensì dell'incapacità di alcuni maschi, rimasti ancorati ai vecchi schemi sociali, di misurarsi alla pari con donne sempre più autonome ed indipendenti.
Ne parlavo con il mio analista martedì e anche lui mi ha detto esattamente le stesse cose: gli molti uomini violenti di oggi esplodono quando vengono lasciati, quando la frustrazione di non poter fermare le loro ex compagne esplode. Poi, naturalmente, siccome in sociologia si può dire tutto e il contrario di tutto, esistono anche i vecchi rappresentanti del patriarcato, tanto cari alle vetero femministe...quelle che uniscono pollici e indici, per intenderci.
Ma credo che l'articolo abbia il merito di mettere in luce un trend.
Ugo, ma quello delle femmine maschiliste è una preso per il culo? Dimmi di si, te ne prego.
imprecario, benvenuto, hai ragione, il dibattito è diversificato, ma questo per noi tutti è un bene: insieme si va avanti.
nic, dici bene, esistono ancora a tutti i livelli (geografico, etnico, sociale e anagrafico) entrambe le casistiche, talvolta neanche ben distinguibili.
p.s. se è una presa per culo, non l'ho fatta io! Purtroppo penso siano autentiche :-(
Sai come la penso: la libertà consente anche questo. Viva la libertà (cazzo, pure questa parola ormai è contaminata)
ugolìììì.... e qua dobbiamo fare i passetti... mica possiamo illuderci che di punto in bianco la cultura che per secoli ha tramandato idee maschilieste faccia secoli di passi indietro???
le parole poi...basta non pesarle : richiesta di.. o autonimia punto...
se serve a mantenerli ben disposti, allora diciamo rischiesta di... ecchissene!
non possiamo pretendere di avere il cocco ammunnato e bbuon... bisogna che ce lo ammonniamo da noi. :)
hai capito mò?
bp
No!
Io sarò senz'altro un superficialone, ma la fregatura di queste analisi iperraffinate mi sembra sempre la stessa: non è l'individuo, è la società ... Non è il singolo maschio, è il Maschio ... e via sociologizzando. Mettiamo che abbia ragione il sociologizzatore: come faccio io, maschio carente di rielaborazione, a migliorarmi e non violentare ? Evidentemente, non posso. Se la mia storica inadeguatezza è scritta nello Spirito del Tempo, io maschio mi stringo sulle spalle e violento giù a bestia, tanto è una tappa storica ...
Confesso di aver provato molte volte senso di inadeguatezza e difficoltà di fronte all'altro sesso; concedo che nel fondo della mia natura, tra altre umane nefandezze, c'è senz'altro la violenza; ammetto che i rifiuti subiti e le relazioni finite non per mio volere, non mi hanno mai fatto particolarmente piacere. Nonostante ciò, giuro di averne violentate pochissime ...
no, calimero non ci siamo capiti. E' l'individuo che fa la società, non viceversa. E le responsabilità penali , come quelle di uno stupro, sono individuali. Quindi attento a chiudere i post con certe scempiaggini.
calimero e nicpic, alla fine vi siete incontrati, o meglio, scontrati!
calimero, scherza pure tranquillamente, in questa zona della blogosfera non ci sono né censure né riverenze; l'importante è dare un contributo al dialogo, e tu l'hai fatto. Poi non sono d'accordo con te su nulla, ma questa è un'altra storia :-)
nicpic, "E' l'individuo che fa la società, non viceversa".
Dove devo firmare?
Per entrare nel merito delle cose dette da calimero, certo che è il singolo quello che opera le scelte, ma le opera nel contesto in cui la società lo colloca di fatto.
Se è vero quindi che nei vicoli bui, come dietro gli scurini la sociologia non arriva, è anche vero che questa può, con il contributo di tanti, offrire dei modelli di riferimento e di confronto che possono più o meno favorire al singolo la sua emancipazione, che è e rimane un processo sostanzialmente endogeno, ma impossibile in assenza dei giusti supporti esterni.
Parlo di scuola, stampa, cinetelevisione, reti umane.
Tu che scherzando dici di aver provato molte volte il senso di inadeguatezza stai offrendo ad un altro la possibilità di riflettere su se stesso e intuire che c'è qualcosa da capire, prima di cedere alla violenza.
Anche a me pare una cosa senza senso...
Quanto alla violenza perpetrata come risposta all'abbandono...mi rendo conto che, a quest'ora, potrei essere una serial killer.
dyo, cioè mi stai dicendo che la risultante del testo e di tutti i commenti sopra è nulla, pari a zero?
Non posso e non voglio essere d'accordo con te, però rispetto la tua idea, anche perché non vorrei svegliare il serial killer che alberga in te ;-)
Sti' sociologi non hanno un cazzo da fare e le sparano grosse. L'uomo è violento .... ma che scoperta strabiliante! che novità!
Non hanno considerato che se l'uomo non fosse un animale violento (il più violento, almeno tra i mammiferi) si sarebbe estinto.
Studiare, studiare ...
non è l’episodio conclusivo della violenza, ma ciò che la precede: la concezione della coppia, dell’amore, della relazione
su questo sono d'accordo, su altri passaggi sono perplessa
un saluto
Yzma
Ma no: ho cliccato sulla foto: le cretinate sono lì.
E la serial killer (solo potenziale, anzi molto ipotetica, visto che sono una "buona")si sarebbe potuta risvegliare solo a causa degli abbandoni. Se ce ne fosse stata traccia, però. ;-)
le cretinate però suscitano meno reazioni. Perchè?
il linguaggio ...
poi perchè gli sociologi sono da stigmatizzare? perchè il sociologo (o il criminologo? o lo psicologo, o l'oncologo o il dermatologo, il dietologo etc.) è ormai nell'immaginario che ci hanno proposto in porta a porta o dalla de filippi o nelle invasioni barbariche? ... attenzione!
giuste distanze e pensiero critico e autonomo ... l'intelligenza è diventata una forma di meditazione oramai! OMMMMMMM
nei mitici anni ottanta, dirigevo una rivista di letteratura che ogni trimestre dedicava l'inserto ad un tema particolare. mi ricordo che feci una volta un inserto sulla poesia operaia (all'epoca si usava: chessò Cacciari, Tronti, etc.) e uno su quella femminile. In entrambe i casi affermavo - ma ero giovane, mi potevo permettere di affermare.. - che erano inesistenti, ovvero esisteva una poesia tout court e che le accentuazioni di genere o di classe non facevano altro che impoverirle, renderle brutte o, nella migliore delle ipotesi, banali.
Gli "specifici", i "contesti", le "categorie interpretative", mi sembrano roba da preistoria. C'è un indubbio problema di violenza perché c'è un indubbio problema di adeguatezza tra contemporaneità (e modernità) ed evoluzione individuale.
Non credo ci sia più violenza rispetto ai più deboli (fisicamente, infanzia, donne, anziani) oggi che negli anni 50. C'è una sperequazione tra la violenza nota ed il livello sopportabile oggi.
Ma adesso il discorso si fa lungo e complesso e dunque, per ora, mi fermo qui.
Fatemi capire, signori sociologiari e filosociologiari: se la violenza maschile sulle donne è collegabile a questo o quest'altro fenomeno che si verifica OGGI, come me la spiegate la violenza di cinquant'anni fa, di cento anni fa, di settecento anni fa? Come me la spiegate la violenza sulle donne in società in cui non esistono donne che abbandonano gli uomini perché non esiste la possibilità né materiale né teorica, per una donna, di abbandonare il proprio uomo e, di conseguenza, neppure il timore, da parte dell'uomo, di essere abbandonato? Questo è il motivo - o, per essere più precisi - per cui quanto blaterato dal signor sociologiaro è un'ammucchiata di parole, vale a dire una carrettata di fregnacce.
barbara
ot. scusate l'intrusione, ma con un po' di impegno ugolino puo' vincere il photo contest. votate, votate, votate. :))))
Soave nicpic, dicevo proprio questo: che le responsabilità sono individuali. Posso avere torto o ragione. Tu mi hai dato ragione ...
... la qual cosa, pensandoci bene, non mi è di conforto.
ERRATA CORRIGE: Questo è il motivo - o, per essere più precisi, UNO DEI MOTIVI - per cui quanto blaterato dal signor sociologiaro è un'ammucchiata di parole, vale a dire una carrettata di fregnacce.
barbara
vi consiglio, anzi vi obbligo (per apparirvi più combattiva) a leggere l'ultimo post di barbara, lì è dimostrato che la violenza di oggi è iniziata ieri. dunque per evitare che questa si protragga anche a domani non basta più una manifestazione, ci vuole una rivoluzione.
barbara: la meccanica deterministica con le scienze sociali c'entra poco. Quindi non credo che nessuno si sogni di dire che IL motivo alla base della violenza nei confronti delle donne è quello esposto nel saggio del famoso sociologo. Semplicemente, in alcune situazioni del mondo di oggi, dove la violenza si sprigiona dalle mani di uomini apparentemente "evoluti", in classi socio economiche medioi-alte, beh creo che quell'analisi dia una risposta plausibile. Così come nessuno si è sognato di dire che quella interpretazione possa andare bene per ogni stagione. O almeno io non l'ho fatto...per tornare alla questione dell'individuo.
arci, studiare, studiare, perché gli esami non finiscono mai!
yzma, in fondo è quello l'unico punto del testo dove si cerca di individuare, se non la soluzione, almeno la direzione in cui cercarla.
Ciao.
dyo, mi pareva strano! Eppure esistono anche le donne maschiliste, e non solo in chiave caricaturale come quelle; pensa alle madri islamiche che si rendono complici delle peggiori violenze sulle loro figlie. Vittime e carnefici allo stesso tempo.
alba, l'intelligenza del vivere appartato, solo quella ci rimarrebbe, se non fosse per la blogosfera.
gds, peccato, perché il discorso si faceva interessante. Tre dubbi al volo:
1) stai dicendo che il problema è che si è solo abbassata la soglia di tollerabilità della violenza? Poniamo pure che sia così! Ma a parte questo, la violenza è un problema o no?
2) il genere è solo una categoria interpretativa? Quindi la parità è nei fatti e l'alterità è una pretesa assurda?
3) ancora non mi è chiaro il passaggio precedente su tette e cosce.
barbara, ha detto benissimo sotto nicpic.
bp, corro!
ot, se non vuoi vederti recapitata a casa la maglietta 100% maschio al modico costo di 15.90 euro; dammi il titolo del prossimo BPC. :D
ugolino so che sei impegnato, in un
importante definizione dell'illecito
maschile, non ti invidio perchè
ti muovi fra due faglie in movimento,
fra sociologia e psichiatria, mi
sembra che la prima sia stata bene
o male bocciata, per non dire derisa,
la seconda, hai lettori troppo intelligenti perchè qualcuno si
avvicini maldestramente a quel terreno traballante con letture
improvvisate, speriamo nella parola
risolutrice, invece del post magico
il commento magico:)
ps.comunque da me si dibatte su
un tema meno importante ma non
meno urgente, esistono i berlinesi
o no? a presto
io proposto tema prossimo concorso
noi riunire per decisione sotto
cazzo di tenda indiana puzzolente,
tu dire dove? ho parlato
esticatzi
ascellabisunta, scusa, ma ascelle bisunte ce ne sono tante, detto così non saprei dire che sei (per caso parente di ascella pezzata?)
Comunque sul tema si può discutere, chiunque tu sia, anche se ho già un liason con davide :-)
anonimo, sei tu?
ot. grande capo gians tornare mo' da accampamento grande capo davide- li lasciare minaccia per grande capo ugolino. :)
ugolo sono ascellabisunta, noto
con piacere che a te non sono sparite
le foto, mentre poldone io alba
siamo stati depredati, comunque
troviamoci da davide per decidere il nome, io ho buttato li un idea
che piaceva molto a cazzoritto24oresu24 dei sioux
Forse è solo per una questione di "forza fisica" che è sempre stata la "questione maschile".
Sono stata fortunata a non essere mai oggetto di vessazioni e, anzi, ad avere sin da piccola il mondo maschile mio amico e alleato.
Per questo devo dire che mi ha sempre fatto molta più "impressione" la foga femminista. Per una questione di intensità.
Sono rimasta delusa della esclusione degli uomini dalla manifestazione del 24 novembre.
mi sento trascurato da ugolino,
adesso mi chiudo in camera e non parlo più con nessuno, forse ingrid!
Stramini non trascurare egio...
Ciao Ugolino, scusa per il disguido,ma non avevo capito bene le regole del gioco...
Spero di avere la possibilità di recuperare.A presto
hey net comunichescion dove sei???
bp non mi fa entrare in casa sua. sono rimasta fuori, avverto gli amici tenutari che se entro stasera bp non mi apre mi piazzo per un oò a casa vostra, se la cosa v'allieta!
:)
cunceeettaaaa ci stai???
appena torni vai qui:
http://liberamenteblog.wordpress.com/2007/12/06/spazza-tour4-la-saga-continuapurtroppo/#comment-2381
giugioni, ne è già partito un altro, potresti partecipare ;-)
bp, non devi neanche dirlo, di soltanto una parola...
...e tu sarai salvato!!!
bp mi ha aperto... :)))
Te lo dissi: quella è testona, ma ha un cuore così!
uè ma cuncetta dove sta???
sai coi tempi che corrrono...
non è che l'hai uccisa e chiusa in un sacchetto della monnezza, sai com'è ultimamente li stanno appicciando quei sacchetti qui a napule.
bippì, ma quando mai! è un po' che non si fa sentire, aspettiamo fiduciosi :-)
ciao, buon weeke end :-)
Yzma
Buon inizio settimana, visto che é quasi mezzanotte di domenica.
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