martedì 30 gennaio 2007

Gutemberg e il blog



Sono lì, seduto davanti alla tastiera, cogitando su cosa postare sul mio blog, quando mi accorgo che è proprio lui ad essere oggetto della mia riflessione.
Nel campo della comunicazione e della socializzazione il blog è un fenomeno nuovo, che non ha precedenti, che va ad aggiungersi di diritto alle preesistenti forme di comunicazione come la parola, le migrazioni, le arti figurative, la scrittura, la stampa, le telecomunicazioni.



Di primo acchito penso che sia un diario elettronico, ma è evidente che non è così; il diario è per sua natura privato, segreto, mentre il blog è accessibile a tutti gli internauti.
Il suo funzionamento potrebbe ricordare quello di una bacheca, dove espongo i miei pensieri in modo che tutti possano vederli; ma il blog ha una caratteristica in più: il lettore può lasciare un suo commento, liberamente. Anche una bacheca potrebbe consentirlo, dotandola di una buca per i commenti, che però non sarebbero leggibili da tutti, come accade nel blog, dove rimane traccia completa di tutto il dibattito che nasce dal singolo post.
In questo senso potrebbe essere paragonato ad una parete inizialmente bianca dove uno espone qualcosa e chiunque passi di là può leggere e scrivere quello che vuole; in questo modo però si perde qualsiasi controllo sul proprio spazio, che potrebbe essere occupato da altri, che impedirebbero di usarlo a proprio piacimento.
Per certi aspetti il blog potrebbe essere paragonato ad una personale di un pittore dove i visitatori discorrono con l’autore e tra loro sulle opere e su tutti gli argomenti che vengono fuori; questa avrebbe sicuramente in comune col blog la volontà di mostrare al mondo le proprie creazioni, raccogliere i commenti e coltivare relazioni sociali, nel blog però manca in generale la finalità economica, mentre nella galleria non resta traccia delle discussioni e non è quindi possibile agli assenti partecipare al dibattito.
In conclusione, penso che il blog sia un luogo completamente nuovo, che ha molto in comune con altri, ma che ha delle peculiarità che lo rendono unico, che sono: amplissime facoltà del titolare nel gestire a suo gradimento il blog, in modo da poterlo sentire come cosa propria; una grande accessibilità che però non lo rende, se non minimamente, vulnerabile ad azioni di disturbo e vandalismo; la possibilità di svolgimento di un ampio dibattito senza il vincolo della presenza contemporanea dei partecipanti e in ultimo un anonimato che lascia la più grande libertà ai partecipanti sulla gestione della propria identità.

1 commento:

Ugolino Stramini ha detto...

Beh, un po' penso proprio di si; sai quando da bambini ci dicevano: ma che bel bambino, che bravo!
Ci hanno viziato.
;)