venerdì 3 novembre 2017

Adelante, Pedro!

Non se ne può più di false ipocrisie; di Montanelli che aveva una schiava in Abissinia e a fine servizio la cedette con una buona dote di sarcasmo a Feltri che la cedette a Belpietro; dell'Asia che rallenta la crescita e apre all'America per non rovinarsi la carriera di tigre di Mompracem; di quelle che era "loro" ciò che secondo lo schiavista abissinico avrebbero avuto difficoltà a piazzare sul mercato; di Silvione che non perde né il vizio né il pelo e gigioneggia giganteggiando come se piovesse, governino bono! che una nuova pietà insegno al mondo africo, presentando loro il suo alterego in vetrochina e acciaio inox; di cesarebattisti, dei cerchiobottisti, dei cani gattisti, dei maschi femministi, degli automobilisti, dei linotipisti, dei gatti neri, dei pessimisti, dei cattivi pensieri; l'anno portato via di chiesa in quattro, in una coperta tenuta ai quatto angoli, la mattina presto, tra i primi discenti della prima messa del mattino; cinquanta, cento, cinquecento, mille; cinquanta, cento, cinquecento, mille; e chi mi crederebbe non mi legge più e chi mi direbbe che no, neanche.